Neopromossa sì, ma con ambizioni e qualità da squadra vera. Il Sassuolo di Fabio Grosso ha dimostrato in questa prima parte di stagione di poter reggere l’urto con la Serie A, giocandosela a viso aperto anche contro le big. Il passo falso casalingo con il Genoa, arrivato al 93’, brucia ancora, ma non cancella un percorso di crescita costante, costruito su un’identità precisa e su un tridente offensivo che rappresenta uno dei reparti più interessanti del campionato.

UN AVVIO DIFFICILE, MA SOLIDO - Il Sassuolo ha raccolto 13 punti nelle prime dieci giornate - presenta l'avversario dei nerazzurri L'Eco di Bergamo -, pagando dazio contro le grandi — Napoli, Inter e Roma — ma sempre mostrando personalità e gioco. Le vittorie con Lazio (1-0), Udinese, Verona e Cagliari hanno dato respiro alla classifica e confermato la capacità dei neroverdi di adattarsi a ogni contesto tattico. Anche il pareggio sul campo del Lecce, storicamente insidioso, è un segnale di maturità. Grosso, dopo la promozione lampo conquistata un anno fa, ha trasmesso compattezza e continuità a una squadra che gioca un calcio propositivo, ma equilibrato.

IL TRIDENTE DEL PERICOLO - Il cuore del Sassuolo è il suo attacco a tre: rapido, tecnico e sempre pronto a colpire. Al centro c’è Andrea Pinamonti, autore di 3 gol in stagione e punto di riferimento offensivo. Non è un bomber da 20 reti, ma un attaccante moderno, capace di muoversi su tutto il fronte d’attacco, aprendo spazi e legando la manovra.
Ai suoi lati, due spine nel fianco per ogni difesa: Domenico Berardi, la bandiera, il sinistro di velluto che può inventare in ogni momento, e Armand Laurienté, freccia imprendibile nell’uno contro uno, reduce da 18 gol in Serie B la scorsa stagione e già a segno due volte in A.

È un trio complementare: fantasia, esperienza e imprevedibilità. L’Atalanta dovrà prestare massima attenzione, perché le catene esterne dei neroverdi sanno colpire con precisione chirurgica, soprattutto in ripartenza. E dalla panchina, Fadera è un’altra opzione capace di cambiare ritmo e accendere la gara a match in corso.

IL CUORE DI MATIC E IL MOTORE DEL CENTROCAMPO - In mezzo, Grosso si affida all’esperienza monumentale di Nemanja Matic. Il 37enne serbo detta tempi e posizioni, garantendo equilibrio e leadership, mentre ai suoi lati agiscono due mezzali di gamba e forza: Kristian Thorstvedt e Kouadio Koné, pronti a inserirsi senza palla e a sostenere le azioni offensive. Il modulo di riferimento resta un 4-3-3 equilibrato, con una squadra capace di difendersi in 11 e ripartire con qualità. I numeri confermano la solidità del sistema: 11 gol fatti e 12 subiti finora, un bilancio quasi in parità che testimonia il buon equilibrio tra le due fasi.

UNA DIFESA IN CRESCITA - La retroguardia, pur con qualche errore di gioventù, ha mostrato segnali incoraggianti. Contro l’Atalanta dovrebbero partire Walukiewicz, Idzes, Candé e Doig, linea che garantisce fisicità e dinamismo. Grosso chiede compattezza e concentrazione, consapevole che i nerazzurri di Juric sono devastanti quando trovano profondità.

IL PERICOLO PER LA DEA - Per l’Atalanta, l’avviso è chiaro: attenzione al tridente neroverde. Berardi può decidere la partita con un colpo, Laurienté può spaccare il campo in velocità e Pinamonti è l’uomo che sa capitalizzare anche mezzo pallone. Il Sassuolo arriva a Bergamo con rispetto, ma senza timori reverenziali.

Grosso ha costruito una squadra coraggiosa e ambiziosa, capace di adattarsi al livello dell’avversario. Per la Dea sarà un test insidioso: perché questo Sassuolo, al di là dell’etichetta di neopromossa, ha la qualità e la mentalità per mettere in difficoltà chiunque.

Sezione: L'avversario / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 07:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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