La sosta nazionali, pur non portando direttamente punti, può esser un momento decisivo per la salvezza del Parma. Per la prima volta dal suo insediamento in Emilia, Chivu avrà modo di lavorare senza dover preparare una sfida imminente. Un'occasione per insistere sui nuovi schemi introdotti, ma anche e soprattutto per continuare a lavorare sulla testa dei giocatori. Sono infatti appena 4 i crociati impegnati in nazionale, un numero al di sotto rispetto alle medie delle precedenti soste. Il gruppo è quasi al completo e Chivu può preparare al meglio quest'ultimo rush di campionato, decisivo per evitare una retrocessione che sarebbe un danno enorme per i progetti societari. A Collecchio si lavora per avere nuovamente al top i vari Hernani, Bernabé e Cancellieri, ma anche e soprattutto per trovare la giusta fiducia che serve in un finale di stagione così delicato.
Questo è stato il principale obiettivo di Chivu dal suo primo giorno a Parma. La stagione complicata vissuta dai crociati ha destabilizzato un gruppo giovane, incapace di reagire. Il Parma ha mancato tante, troppe occasioni in questo campionato, buttando alle ortiche diverse partite in cui si potevano fare punti pesanti. La precedente gestione, forte di un recente passato di successi e grandi prestazioni, non ha colto le reali dimensioni delle difficoltà di questo gruppo, finendo per accompagnarlo al declino. Sarebbe troppo facile però attribuire queste colpe esclusivamente a Pecchia, allenatore che ha saputo far crescere questo gruppo, valorizzando diverse individualità: sul banco degli imputati deve finire anche una società che, pur avendo costruito una rosa potenzialmente di valore, non ha tenuto conto di altri aspetti determinanti in una squadra che deve salvarsi. Ma anche un gruppo squadra, da cui è giusto pretendere di più.
Ora non ci sono più scuse e Chivu lo ha messo in chiaro fin dal primo giorno. L'arrivo del nuovo tecnico ha dato una piccola scossa e il Parma in quattro gare ha raccolto più punti che nelle precedenti gare del 2025. Una piccola reazione, ma che non basta per soddisfare Chivu. Il nuovo tecnico infatti continua a pretendere di più dalla sua squadra. Una richiesta condivisibile, esplicitata nel post gara di Monza-Parma: "Il punto non mi soddisfa perché potevamo fare di più. Poi mi piacerebbe vedere questa squadra proporre e non rincorrere il risultato. Questa non la considero una squadra di ragazzi giovani ma di calciatori che hanno tanta qualità e la devono dimostrare sul campo perché sono convinto che possono fare molto di più. Lavorano bene, ma deve avere un atteggiamento diverso. Magari anche sangue freddo quando si tratta di fare l'ultima scelta". Per farlo però, bisogna scrollarsi di dosso la paura. Chivu lo ha detto più volte, questa squadra deve approcciare da subito la gara con la giusta fiducia per potersi esprimere al meglio. Bisogna tirare fuori il carattere, l'età non è un'alibi: con la paura non ci si salva.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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