Nella sua edizione odierna, La Gazzetta dello Sport si sofferma sulla difesa della Juventus, che prepara il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI dopo la sentenza che ha condannato i bianconeri al -15. Il Collegio non potrà modificare la sentenza, ma solo intervenire nel merito della legittimità o meno dell'azione giuridica, cancellando o confermando la penalizzazione. Ecco perchè gli avvocati bianconeri studiano possibili vizi di forma e pensano all'articolo 4, quello sulla lealtà sportiva che ha di fatto stabilito la sentenza. Nel deferimento del 1° aprile, alla Juve non è contestato quell'articolo, ma solo il 31 comma 1 (quello sugli illeciti amministrativi come le plusvalenze) che prevede come sanzioni l’ammenda con diffida (perché si parla di violazioni che non abbiano inciso sull’iscrizione al campionato, trattate nel comma 2) e l’articolo 6 (comma 1 e 2) sulla responsabilità diretta e oggettiva del club sull’operato dei suoi rappresentanti e dirigenti. È stato dunque contestato un illecito non presente nel primo deferimento? Per la Procura no, perché in quel documento erano accusati di aver violato l’articolo 4 tutti i dirigenti coinvolti e visto che il club ne è responsabile (direttamente e oggettivamente) la sanzione della penalizzazione può essere comunque addebitata alla Juventus. Gli avvocati bianconeri non sono d'accordo e puntano su questo per tentare di annullare una sentenza storica.

Sezione: Le Altre di A / Data: Mer 25 gennaio 2023 alle 16:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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