Vardy alla Cremonese: “Come a Leicester, nulla è impossibile. Ho ancora fame”

Jamie Vardy ha scelto Cremona per rimettersi in gioco. A 38 anni, il simbolo del miracolo Leicester si è presentato al Museo del Violino, tra applausi e curiosità, con un messaggio chiaro: «Mi hanno sempre sottovalutato, ma ogni volta ho dimostrato di poter sorprendere. La Cremonese può ribaltare i pronostici, per questo sono qui».

IL MODELLO LEICESTER – La filosofia non cambia: partire da underdog, puntare alla salvezza, sognare più in grande. «Anche a Leicester il primo obiettivo era restare in Premier, poi con quella mentalità siamo arrivati a vincere. Qui può succedere lo stesso».

IL PESO DELL’ETÀ – A chi sottolinea la carta d’identità, Vardy risponde con un sorriso: «Per me l’età è solo un numero. Finché le gambe risponderanno, continuerò a fare quello che amo».

LA SCELTA – Decisivo il dialogo con Davide Nicola e l’accoglienza del patron Arvedi: «Ho visto negli occhi di Nicola passione e fiducia. Arvedi mi ha colpito per umiltà e affetto verso il club. Anche la mia famiglia ha accettato la sfida: vivremo a Milano, i bambini arriveranno più avanti».

IL CALORE DELLA CITTÀ – A Cremona l’inglese ha trovato un entusiasmo travolgente: «Mi fermano ovunque, non me lo aspettavo. È fantastico. La lingua è un ostacolo, ma il calcio parla da sé».

LA SERIE A – Vardy ha rifiutato il Feyenoord per approdare in Italia - scrive La Gazzetta dello Sport -: «Da ragazzo guardavo la Serie A su Channel 4, era il campionato dei sogni. Più tattico della Premier, ma con Maresca ho già vissuto un calcio simile e con lui ho segnato 20 gol». Tra i modelli cita Del Piero, mentre un pensiero va al maestro Ranieri: «Non l’ho ancora chiamato, ma lo farò presto. Mi ha sempre sostenuto e non voglio deluderlo».

La storia di Jamie Vardy è ancora tutta da scrivere. Da operaio a leggenda del Leicester, oggi scommette sulla Cremonese e sulla Serie A. E chissà che il “miracolo” non possa ripetersi, questa volta sulle rive del Po.