Daniele Belotti, da sempre ponte tra tifoseria e istituzioni, ha parlato in esclusiva a TuttoAtalanta.com. La sua voce, riconosciuta come una delle più rappresentative del mondo atalantino, ha chiarito la differenza tra la Curva di Bergamo e altre realtà italiane finite al centro di inchieste.

L’inchiesta “Doppia Curva” ha mostrato infiltrazioni mafiose e accordi illeciti tra Curve per il controllo del tifo e dei profitti. A te che vivi da vicino il mondo ultras, che effetto fa?
«La Curva dell’Atalanta, come altre “provinciali”, potrà avere difetti e qualche disordine, ma in 54 anni di storia a Bergamo non c’è mai stato business o infiltrazioni criminali. Mai. Anzi: sono state raccolte decine di migliaia di euro in beneficenza. Episodi di violenza sì, ma nulla a che vedere con criminalità o affarismo. Non è un caso isolato: in passato ha riguardato altre piazze. Le grandi città possono avere infiltrazioni. Mentre a Milano facevano la cresta sui biglietti, a Bergamo si faceva cassa comune per ridurre il costo delle trasferte e permettere a tutti di partecipare».

Un chiarimento netto, che rafforza l’immagine di una tifoseria passionale, radicata al territorio e lontana da ogni logica di profitto. «A Bergamo – conclude Belotti – il tifo è identità e appartenenza, non un affare».

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Daniele Belotti ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

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© foto di gentile concessione intervistato
© foto di gentile concessione intervistato
Sezione: Interviste / Data: Mer 10 settembre 2025 alle 08:45 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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