L’Atalanta conquista tre punti preziosissimi nello scontro casalingo contro l’Udinese, imponendosi di misura grazie alla zampata di Baldo al 23’. Un successo che consente ai nerazzurri di abbandonare la zona critica della classifica, salendo a quota 30 punti. Nonostante il predominio territoriale e numerose occasioni create, la squadra di Zanchi (in panchina al posto dello squalificato Bosi) non è riuscita a chiudere il match, rischiando di compromettere tutto nei concitati minuti finali, quando Cosentino ha fallito un rigore in movimento che avrebbe potuto gelare i bergamaschi.
Un primo tempo autoritario, Baldo rompe l’equilibrio
L’Atalanta approccia il match con il giusto piglio, tenendo il pallino del gioco e cercando di scardinare la retroguardia friulana con la spinta costante di Simonetto sulla corsia mancina. Proprio da un’iniziativa del numero 7 nasce il gol che decide l’incontro: al 23’, il suo cross taglia l’area trovando Baldo ben appostato, che con freddezza insacca da due passi, fulminando Cassin.
La Dea continua a spingere, sfiorando il raddoppio in più occasioni. Al 31’, Manzoni ha una doppia opportunità sugli sviluppi di un traversone dalla sinistra, ma prima trova l’opposizione del portiere e poi manda sull’esterno della rete. Poco dopo è ancora Baldo a rendersi pericoloso, bruciando in velocità la difesa friulana, ma sciupando clamorosamente il possibile 2-0 calciando alto davanti a Cassin.
L’Udinese, dal canto suo, fatica a rendersi minacciosa. Gli unici squilli arrivano da tentativi dalla distanza e su palla inattiva, con Landolfo che di testa non inquadra la porta al 21’. La retroguardia nerazzurra, guidata da Ramaj e Armstrong, tiene con ordine, permettendo ai bergamaschi di chiudere la prima frazione con un meritato vantaggio.
Secondo tempo di gestione, ma che rischio nel finale!
Nella ripresa, l’Atalanta continua a condurre il gioco, ma manca la stoccata decisiva per chiudere la contesa. Al 49’ Manzoni sfiora il raddoppio con una conclusione violenta che lambisce il palo. L’Udinese, però, con il passare dei minuti prende coraggio, affidandosi soprattutto alle iniziative di Pejicic e ai cambi di Bubnjic.
Zanchi prova a rinfrescare la squadra con diversi cambi, inserendo Damiano, Gariani e Arrigoni al 64’ per mantenere alto il ritmo. Il neoentrato Damiano ci prova al 70’ con un tiro insidioso deviato in angolo da Bozza, mentre Armstrong manca di poco il colpo di testa vincente su calcio piazzato al 74’.
Nel finale, la partita si fa più spezzettata, con l’Udinese che tenta il tutto per tutto. E al 95’ arriva la grande occasione per i bianconeri: Cella raccoglie un pallone sporco in area e calcia con potenza, trovando però un attento Zanchi che respinge. Sulla ribattuta, Cosentino ha il pallone del pareggio, ma incredibilmente calcia fuori a porta spalancata, facendo tirare un sospiro di sollievo alla Dea.
Tre punti d’oro, ma serve più cinismo
L’Atalanta porta a casa un successo fondamentale, che le consente di respirare e allontanarsi dalle zone calde della classifica. Tuttavia, l’incapacità di chiudere il match resta un problema evidente: contro l’ultima in classifica, una prestazione solida e ben orchestrata non è bastata per archiviare la pratica con anticipo, lasciando aperto uno spiraglio che avrebbe potuto rivelarsi fatale.
La squadra di Bosi (oggi guidata da Zanchi) dovrà lavorare sulla concretezza sotto porta, perché certe partite vanno messe al sicuro ben prima del triplice fischio. I segnali positivi, però, non mancano: la Dea ha mostrato ordine, personalità e una buona qualità nel palleggio, elementi su cui costruire il finale di stagione. Ora, con 30 punti in tasca, il prossimo passo sarà trovare continuità.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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