Antonio Conte è tornato. Puntuale, come previsto, ma in punta di piedi. Nessun discorso, nessuna stretta di mano simbolica, nessuna scenografia da “rientro dopo la tempesta”: solo lavoro. A Castel Volturno è andata così, in una giornata che sembrava carica di aspettative e che invece si è sciolta in una normalità straniante. Una normalità che però urla, perché arriva dopo una sfuriata che ha scosso il Napoli dalle fondamenta.

QUEL RIENTRO IN SILENZIO – Conte si è presentato alle 12.30. Ha pranzato con il suo staff, poi ha diretto l’allenamento. Nessun confronto con i giocatori rimasti a Castel Volturno, nessuna spiegazione dopo Bologna. Non avrebbe avuto senso: mancavano quasi tutti i nazionali, e un discorso a metà gruppo non avrebbe ricucito nulla. Il vero faccia a faccia arriverà più avanti, quando lo spogliatoio sarà di nuovo al completo.

UNA SQUADRA DA RICOLLEGARE – I primi a rientrare oggi saranno Di Lorenzo, Politano e Buongiorno: capitano, vice e una delle colonne dell’era Conte. Con loro, forse, ci sarà un primo scambio. Ma il colloquio vero – quello che dovrà ricucire una frattura evidente – avverrà solo davanti a tutti, quando torneranno Lobotka, McTominay, Spinazzola, Hojlund e gli altri. Per ora c’è una tregua: pace apparente, ma con il bisogno urgente di ritrovare un orizzonte comune.

IL PESO DI BOLOGNA – La sfuriata resta. «Ognuno guarda il proprio orticello» aveva detto Conte, col volto contratto dalla delusione. «Sono preoccupato». Parole che hanno ribaltato la narrazione di un Napoli comunque terzo, e che fino a Bologna era ancora aritmeticamente in vetta. Poi la frattura, poi i tre giorni a Torino, poi il rientro. Ora serve ricostruire.

L’ASSENZA CHE FA PIÙ MALE – In questa fase già complicata - fa il punto La Gazzetta dello Sport- , c’è anche la perdita di Anguissa, uno dei pilastri del Napoli campione d’Italia. Uno stop pesante, che costringerà Conte a reinventare la mediana proprio nel momento più delicato della stagione.

VERSO L’ATALANTA – A Castel Volturno si va verso il 4-3-3: Elmas al posto di Anguissa, Neres nel tridente, Hojlund riferimento centrale, Politano a destra. In difesa Spinazzola migliora, Olivera rientrerà solo tra mercoledì e giovedì, Rrahmani e Buongiorno saranno la coppia centrale.

IL DESTINO CHE RITORNA – L’Atalanta non è una partita qualunque. Non per Conte. La sua prima avventura in Serie A, nel 2009, iniziò e finì proprio su quella panchina: la sconfitta col Napoli e poi le dimissioni. Parola che in città ha aleggiato per un’intera settimana, tanto da costringere De Laurentiis a intervenire pubblicamente per blindare l’allenatore.

Atalanta, Qarabag, Roma. Tre partite che valgono una fetta di stagione. E di serenità.
Conte è tornato. In silenzio, sì. Ma ora tocca alla squadra far rumore, quello giusto.

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Sezione: L'avversario / Data: Mar 18 novembre 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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