Antonio Conte oggi torna a Napoli. Ma non è un ritorno qualunque. È il rientro di un allenatore consumato dal lavoro, uno che vive di campo e metodo, che anche in vacanza studia schemi e uomini. Eppure, dopo la sosta post-Bologna, la sensazione è che il volo per Capodichino sia l’ultima cosa che avrebbe voluto prendere.
CONTE E IL MALUMORE – Chi conosce Conte sa che non esiste mezza intensità - scrive e argomenta, nel suo consueto editoriale su Sportitalia.it il Direttore Michele Criscitiello - : o tutti remano con lui, oppure il sistema implode. E il Napoli, oggi, non dà segnali di piena adesione. Molti giocatori parlano troppo e agiscono poco, altri sembrano non credere più nella metodologia che un anno fa riusciva a trasformare ogni allenamento in un manifesto di disciplina. Conte torna a casa, dalla famiglia e dalla sua Torino, e sa che ad aspettarlo non ci sono applausi ma dubbi, mugugni e sfide enormi.
IL CLIMA A CASTEL VOLTURNO – “Qualcosa si è rotto”. Anzi: qualcuno si è rotto. L’assenza di Anguissa – che per Conte valeva oro – pesa come un macigno. Il Napoli rientra dalla pausa con più problemi di quelli con cui era partito: la sconfitta di Bologna, le polemiche dei giorni successivi, la piazza agitata e un De Laurentiis costretto a intervenire sui social per calmare la tempesta. Per la prima volta, Conte si è concesso giorni di distanza, lasciando lo staff a presidiare lo spogliatoio. Un segnale. E i segnali, nella sua storia, vanno sempre letti con attenzione.
UNA STAGIONE APPESA A UN FILO – I numeri dicono che lo scudetto non è impossibile, il campo dice l’esatto contrario. Il margine tra sogno e incubo è sottilissimo: dal tricolore alla mancata qualificazione in Champions è un salto breve, brevissimo. L’Atalanta non è più una concorrente diretta, ma ci sono Roma, Milan e un Bologna che non smette di sorprendere. E questo Napoli, fragile e irrisolto, non dà garanzie.
CONTE–DE LAURENTIIS: SERVE VERITÀ – Una cosa è chiara: serve un confronto vero, frontale, senza filtri. Conte e De Laurentiis devono guardarsi negli occhi e capire se hanno ancora lo stesso obiettivo. Il divorzio ora farebbe male a entrambi, economicamente e tecnicamente. Ma il punto è un altro: doveva davvero cominciare così la stagione? Quel matrimonio estivo, incerto sin dall’inizio, sta mostrando le crepe previste. Ora però non c’è più tempo per rimpianti: bisogna arrivare in fondo senza distrazioni, senza nuove esplosioni interne, senza altri “sfoghi” come quello – durissimo – di Bologna.
Il Napoli entra in un mese che deciderà tutto. Conte deve ritrovare la sua squadra, e la squadra deve tornare a seguirlo. Altrimenti la stagione rischia di rotolare via. E stavolta non basteranno le parole, né le promesse. Servono fatti, compattezza e un clima che non consumi il tecnico prima ancora della classifica.
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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