Da "piccolo principe" a re della trequarti il passo è stato breve, giusto il tempo di cambiare guida tecnica. Charles De Ketelaere si è ripreso l'Atalanta. Dopo la meraviglia di Francoforte, il belga è stato determinante anche nel successo casalingo contro la Fiorentina, confermando che la cura Palladino sta dando i suoi frutti. Nel post-partita, il numero 17 non si è nascosto, analizzando con lucidità la metamorfosi sua e della squadra: non è solo questione di tattica, ma di un'elettricità diversa che ora scorre nelle vene di tutto il gruppo nerazzurro.

L'EFFETTO PALLADINO, ENERGIA PURA - Le parole di CDK sono un attestato di stima per il nuovo allenatore. «Non so dire se sono un altro giocatore, ma di certo mi sento molto bene», ha spiegato il belga. «È innegabile che si respiri un'aria diversa: l'arrivo del mister ha portato tantissimo entusiasmo. Questa energia positiva è contagiosa, si percepisce in ogni allenamento e ha coinvolto tutta la squadra. Anche io la sento forte su di me e questo mi porta a giocare con più fiducia e determinazione». La testa libera, insomma, fa girare le gambe più velocemente.

NOSTALGIA CANAGLIA, IL RICHIAMO DI DUBLINO - Il ritorno al successo coincide con il ritorno del tridente delle meraviglie, quello che ha alzato l'Europa League nel cielo di Dublino. «Sono ricordi bellissimi», ammette Charles. «Giocare di nuovo insieme a Lookman e Scamacca dal primo minuto è stato speciale. Gianluca è stato sfortunato con gli infortuni e ci è mancato tanto: ritrovare i nostri movimenti e la nostra intesa naturale è stato fondamentale per sbloccarci».

IL PATTO DELLO SPOGLIATOIO E LA FIDUCIA SOCIETARIA - Mentre l'AD Luca Percassi blinda la panchina («Palladino ha avuto un grande impatto e ha le idee chiare fin dal primo giorno»), il tecnico svela il segreto della rinascita. «Ho visto il DNA che volevo, quella mentalità da Atalanta», racconta l'allenatore. «Ma il merito è tutto dei ragazzi. Io ho portato idee, ma il lavoro grosso è stato sulla testa. Ho cercato un rapporto di dialogo, quasi di amicizia, parlando singolarmente con ognuno per responsabilizzarli. Ho trovato grandi uomini, altrimenti tutto questo sarebbe stato impossibile in così poco tempo».

LA FESTA COMPLETA - A rendere la domenica perfetta - descrive La Gazzetta dello Sport - ci ha pensato anche la visita di un vecchio amico: Luis Muriel. Il colombiano, applaudito e osannato dal popolo bergamasco nel pre-partita, è stato la ciliegina sulla torta di una giornata che ha sancito, forse definitivamente, la ripartenza della Dea.

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Sezione: Primo Piano / Data: Lun 01 dicembre 2025 alle 08:19
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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