Bastava copiare e incollare. L'Atalanta ha preso lo spartito suonato magnificamente a Francoforte e lo ha riproposto alla New Balance Arena, spezzando un incantesimo che in Serie A durava da troppo tempo. Dopo otto partite di astinenza e tre sconfitte consecutive, la Dea torna a muovere la classifica con un 2-0 solido e meritato, che condanna la Fiorentina all'ultimo posto solitario e apre ufficialmente la rincorsa nerazzurra. Non è stato tutto facile, ma la differenza di passo, di idee e di serenità tra le due squadre è parsa evidente, certificata dall'urlo liberatorio della Curva Nord al triplice fischio, contrapposto al mesto faccia a faccia tra i giocatori viola e i propri ultras nel settore ospiti.

L'ARCOBALENO DI ODILON, LA SVOLTA IMPROVVISA - La partita ha avuto un momento di rottura preciso, al minuto 41. Fino ad allora, l'Atalanta premeva ma faticava a sfondare il muro eretto da De Gea. Ci ha pensato Odilon Kossounou a disegnare l'imprevedibile: un cross calibrato male che si è trasformato in un arcobaleno letale, infilandosi all'incrocio dei pali opposto. Un pizzico di fortuna che premia l'audacia e che ha squarciato il velo di paura, permettendo alla squadra di Palladino di andare al riposo con un vantaggio psicologico fondamentale.

IL TRIDENTE FUNZIONA, CDK FORMATO XL - Se Kossounou ha aperto le danze, la ripresa è stata il palcoscenico per il ritorno del tridente pesante. Charles De Ketelaere, in versione "extra large", ha dominato la scena per qualità e quantità, facendo ammattire la difesa toscana e costringendo De Gea agli straordinari. Proprio da un'incornata del belga, respinta dal portiere spagnolo, è nato il tap-in del 2-0 di Ademola Lookman. Il nigeriano - analizza La Gazzetta dello Sport - non perdona e chiude i conti, confermando che quando i "tenori" girano, la musica a Bergamo cambia decisamente ritmo. Mai in questo campionato la Dea aveva tirato nove volte nello specchio: un dato che certifica la produzione offensiva ritrovata.

CARNESECCHI DECISIVO, SOLIDITÀ RITROVATA - Ma per vincere serve anche saper soffrire, e l'Atalanta lo ha fatto nei primi minuti, quando la Fiorentina ha provato a pungere in ripartenza. Marco Carnesecchi si è guadagnato la pagnotta con due interventi prodigiosi in avvio su Kean e Piccoli, tenendo la porta inviolata nel momento più delicato. È la base su cui Palladino sta costruendo la risalita: una difesa che regge l'urto iniziale per poi permettere alla qualità davanti di emergere alla distanza.

CRISI VIOLA E SGUARDO AL FUTURO - Mentre Bergamo festeggia, Firenze piange. La squadra di Vanoli esce ridimensionata e con il peggior bilancio della sua storia (6 punti in 13 gare). Kean, sfortunato nel colpire un palo, è l'immagine della frustrazione di un gruppo slegato e impaurito. Per l'Atalanta, invece, la strada sembra finalmente tracciata: la luce vista in Germania non era un fuoco di paglia. La rincorsa è appena iniziata, ma ora le gambe girano e la testa è libera.

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Sezione: Primo Piano / Data: Lun 01 dicembre 2025 alle 08:14
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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