A volte le difficoltà non spezzano, ma forgiano. L’Atalanta lo ha dimostrato all’Olimpico Grande Torino, in un pomeriggio che poteva trasformarsi nell’ennesimo capitolo amaro di un avvio complicato. Juric perde prima Zalewski (10’) e poi Hien (28’) per infortuni muscolari, con un reparto già martoriato nelle ultime settimane. E invece, proprio quando la squadra sembrava sul punto di sbandare, è arrivata la reazione: nove minuti di calcio lucido e feroce, dal 30’ al 38’, che hanno cambiato il destino del match.

L’INCISIVITÀ DEI SINGOLI – A fare la differenza è stata la qualità del reparto offensivo - rimarca Il Corriere di Bergamo -. Samardzic ha preso in mano la trequarti, illuminando il gioco con l’assist per l’1-0 e sfiorando il raddoppio con un palo che ha fatto tremare i granata. Krstovic, al primo grande pomeriggio in nerazzurro, ha mostrato senso della posizione e freddezza sotto porta firmando una doppietta che pesa come un macigno. Tra i due, un Sulemana finalmente concreto: gol, assist e tanta energia per spaccare la partita. Il Torino, mai realmente pericoloso, ha finito col crollare sotto il peso dell’ispirazione avversaria.

DOPO PARIGI, LA RISPOSTA – La sconfitta con il PSG poteva lasciare scorie pesanti, ma l’Atalanta ha risposto con maturità. Non un gioco forsennato, non la frenesia di chi vuole cancellare un ricordo doloroso, bensì ordine, lucidità e controllo. La regia di De Roon, la solidità dietro e la precisione nelle scelte hanno restituito l’immagine di una squadra capace di rialzarsi. Certo, serviranno conferme già contro la Juventus, ma intanto il pomeriggio torinese ha ribaltato le sensazioni negative.

La vittoria per 3-0 non è solo un risultato pesante: è un manifesto di crescita. L’Atalanta ha dimostrato che anche dalle emergenze può nascere nuova forza. Juric sorride: la stagione, forse, può davvero ripartire da qui.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 23 settembre 2025 alle 00:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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