Fiorentina, la pazienza dei tifosi è finita: Pioli contestato, fischi e cori di protesta al Franchi

Firenze non perdona e stavolta lo ha dimostrato senza mezzi termini. Due punti in quattro partite, due sconfitte casalinghe e una prestazione da dimenticare contro il Como hanno fatto esplodere la rabbia del popolo viola. Fischi a scena aperta, cori di contestazione e insulti diretti anche al direttore sportivo Daniele Pradé. «Meritiamo di più» e il più classico «Tirate fuori le p…» sono stati i messaggi urlati dalla curva a una squadra apparsa fragile e disorientata.

PIOLI SOTTO TIRO – Stefano Pioli è apparso il più amareggiato - fa il punto La Gazzetta dello Sport -: il tecnico sa che non riesce a incidere e che i continui cambi di modulo non hanno portato i frutti sperati. Ha provato a trovare un appiglio nell’episodio del gol del Como («Era fallo su Fortini, la punizione era nostra») e ha lodato Mandragora, definendolo «il migliore di questa stagione». Ma alla fine ha dovuto arrendersi: «Non me l’aspettavo, speravo ci volesse meno tempo. Dobbiamo superare la prima pressione e trovare soluzioni. Mi preoccupa ciò che manca, chiaro che così si crea un ambiente negativo». Poi, seccato, ha chiuso bruscamente quando gli è stato chiesto della ripresa degli allenamenti: «Quando lo dico io».

IL FUTURO – Nonostante la contestazione, Pioli non sembra a rischio immediato: il contratto lungo e pesante lo tutela, e Pradé ha ribadito la fiducia della società: «Ha la nostra fiducia illimitata, è il nostro condottiero». Ma il clima è ben lontano dall’entusiasmo estivo e la pazienza dei tifosi appare già logorata.

LE VOCI DELLO SPOGLIATOIO – Più realista Luca Ranieri, che ha ammesso senza giri di parole: «Non va bene, siamo la Fiorentina. Io stesso devo dare di più. La difesa a quattro l’avevamo provata, ma ci è mancata aggressività».

Sul fronte opposto, Fabregas si gode il colpaccio al Franchi e la metamorfosi del suo Como. «La gioventù è la nostra forza. In un anno e mezzo abbiamo alzato il livello e trovato identità. La mentalità è tutto», ha detto l’ex campione, che con i cambi di metà campo ha ribaltato la partita mostrando personalità e coraggio.