Marco Baroni non nasconde la delusione per il crollo del Torino contro l’Atalanta in conferenza stampa: «Eravamo in partita, poi dopo il gol ci siamo spenti. Subire tre reti in otto minuti è inspiegabile e questo è un problema di atteggiamento. Non devi mai mollare perché si può sempre recuperare. Oggi abbiamo perso la compattezza che avevamo mostrato con Fiorentina e Roma».

IDENTITÀ DA RITROVARE – Il tecnico granata insiste sul tema mentale: «Non mi spaventa il lavoro, ne ho già affrontate di situazioni simili. Ma qui serve tornare a un atteggiamento feroce. Dopo il gol abbiamo smesso di pressare e siamo andati indietro: questo non deve accadere. La solidità di squadra deve essere il punto di partenza».

POCA INCISIVITÀ IN ATTACCO – Un gol fatto in quattro giornate è troppo poco per un reparto offensivo ricco di qualità. Baroni non cerca alibi: «Non è un problema di singoli attaccanti, ma di squadra. Dobbiamo portare più uomini in condizione e trovare soluzioni, partendo dalla compattezza. Non basta un gioco lento: servono ritmo e aggressività, in fase difensiva e offensiva».

ERRORI DIFENSIVI E VUOTI DI CARATTERE – Sui gol subiti il tecnico è netto: «Gli errori nascono dall’atteggiamento. Serve più energia fisica e mentale, anche la capacità di spendere falli quando necessario. A San Siro e oggi ho visto mancare la ferocia, e non possiamo permettercelo».

ZAPATA E L’AMBIENTE – Sul rigore calciato da Zapata, Baroni difende la scelta: «Aveva i crampi Simeone, serviva la seconda punta. Zapata ha bisogno di minuti e fiducia: era giusto che calciasse lui». Poi un passaggio sul clima teso allo stadio: «La prima risposta deve darla la squadra. Dobbiamo trasmettere energia diversa. Non sono preoccupato, ma concentrato: ho già fatto un’analisi con lo staff, ci aspetta tanto lavoro e nessun alibi».

Baroni chiude così una giornata amara, chiamando il Torino a ritrovare subito identità e ferocia per non compromettere il percorso sin dall’inizio.

Sezione: L'avversario / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 22:00
Autore: Daniele Luongo
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