Asllani si racconta: "Il Toro mi ha voluto davvero, scelta facile venire qui"

In poche settimane Kristjan Asllani è diventato il cervello del Torino. A 23 anni, con tre stagioni all’Inter alle spalle, l’albanese si è preso la regia granata con personalità: dal pareggio con la Fiorentina al successo sulla Roma, il suo impatto è stato immediato. Ordine, aggressività e qualità in costruzione, un mix che Baroni vuole rivedere anche domani contro l’Atalanta.

LE RAGIONI DELLA SCELTA – Raccontandosi ai canali ufficiali del club, Asllani ha spiegato perché ha deciso di sposare la causa granata: «Sono arrivato in un gruppo che mi ha accolto alla grande. Cercavo una società e un allenatore che credessero in me, e qui l’ho trovato. Urbano Cairo, Davide Vagnati e Marco Baroni mi hanno voluto con forza: per me è stata la cosa decisiva. Avevo tante offerte, ma ho scelto il Toro perché mi è sembrato il progetto migliore. Avevo bisogno di giocare, di sentire la fiducia, e qui è stato così».

DALLE ORIGINI ALLA REGIA – Cresciuto trequartista nelle giovanili dell’Empoli, Asllani ha poi arretrato il raggio d’azione, trovando nel ruolo di play la sua dimensione ideale. «Mi dicevano che dietro ero sprecato, ma con il tempo ho imparato a gestire i ritmi e a comandare il gioco. In nazionale sto giocando mezzala, oggi bisogna sapersi adattare. A Milano sono stato la prima alternativa di Calhanoglu, che mi ha aiutato molto: un ragazzo eccezionale dentro e fuori dal campo».

PIÙ RESPONSABILITÀ – Al Toro Asllani sente il bisogno di fare un ulteriore salto: «Ora ho 23 anni, non sono più un ragazzino. Qui c’è un talento come Ilkhan, che è più giovane di me: devo essere d’esempio. Voglio crescere anche nelle palle inattive, allenarmi di più per portare quei tre o quattro gol che possono far vincere le partite».

Asllani non ha perso tempo: da oggetto misterioso all’Inter a leader in mezzo al campo con il Torino. Cairo e Baroni ci hanno creduto, lui sta ricambiando con prestazioni solide e con la promessa di prendersi sempre più responsabilità. Per il Toro, può essere davvero l’uomo giusto al posto giusto.