Torino-Atalanta non sarà mai una sfida qualunque per Ivan Juric, ma questa volta avrà un retrogusto ancora più particolare: dall’altra parte troverà Nikola Vlasic, il connazionale che proprio lui aveva voluto fortemente in granata. Due anni fa, dopo il prestito dal West Ham, fu l’attuale tecnico nerazzurro a spingere per il riscatto del trequartista, intravedendo in lui un futuro da perno della manovra. Allora infortuni e cali di rendimento rallentarono la crescita, ma oggi quel disegno sembra finalmente compiuto. Vlasic, con la fascia da capitano al braccio, è diventato il cuore tecnico ed emotivo del Torino.

OLTRE IL SOPRANNOME – Juric lo aveva ribattezzato “Pitbull” per sottolinearne l’aggressività e l’atteggiamento feroce - scrive La Gazzetta dello Sport -. Oggi però quella definizione rischia di stargli stretta. Il croato non è più soltanto un lottatore, ma un leader completo: attacca, rifinisce, imposta e allo stesso tempo lavora senza palla per chiudere le linee di passaggio. La sua trasformazione è stata graduale, ma il gol nel derby dello scorso anno alla Juventus ha rappresentato la scintilla: da lì Vlasic ha trovato una nuova consapevolezza, diventando il vero trascinatore.

LA NUOVA VERSIONE – Con Baroni ha confermato di poter essere il motore offensivo indipendentemente dal modulo. Nel 3-4-2-1 all’Olimpico, contro la Roma, ha illuminato Simeone e Aboukhlal; nel 4-3-3 con la Fiorentina si è adattato ad agire da esterno, accentrandosi per legare il gioco. Sempre nel vivo dell’azione, sia quando serve fantasia sia quando è necessario sacrificio. È lui a dare ritmo, a innescare le punte e a rendere fluida la manovra.

CONDIZIONE MAI VISTA – C’è poi un dato che spiega la sua crescita: la condizione fisica. Mai, da quando è arrivato a Torino, si era visto un Vlasic così brillante. Dopo l’infortunio agli Europei 2024 ha lavorato passo dopo passo, presentandosi a questa stagione con una preparazione completa e senza intoppi. Il risultato è evidente: il croato è oggi nel pieno delle forze, fiducioso e maturo, tanto da indossare i gradi di capitano con naturalezza.

IL SUO TORO – Domani, contro l’Atalanta, Vlasic avrà un compito ancora più delicato: confermare di essere il vero riferimento di un Torino che vuole continuità. Non sarà solo “pitbull”: sarà mente, cuore e braccia di un Toro che, mai come adesso, ha bisogno della sua evoluzione per sognare in grande.

Sezione: L'avversario / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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