L’Atalanta riparte da Ivan Juric. Una decisione forte, presa dopo giorni intensi di consultazioni, riflessioni e confronti, culminati nell'incontro decisivo tra Antonio e Luca Percassi e Stephen Pagliuca, giunto dagli Stati Uniti per sancire ufficialmente la nuova era nerazzurura. Juric raccoglie così la pesante eredità lasciata da Gian Piero Gasperini, il tecnico che ha cambiato per sempre il volto del calcio a Bergamo.
SCELTA IN CONTINUITÀ - Juric, croato classe 1975, non è solo un allenatore che conosce bene la Serie A, ma soprattutto un «figlio calcistico» dello stesso Gasperini. Con lui ha condiviso campo, panchina e filosofia calcistica: difesa a tre, marcature aggressive a tutto campo, pressing asfissiante e una preparazione atletica rigorosa. L’Atalanta ha scelto dunque di continuare nel solco tracciato, cercando di cambiare il meno possibile, almeno sotto il profilo tattico e identitario.
INCERTEZZE E DUBBI - Tuttavia, il curriculum recente di Juric porta con sé molte incognite. Nessuna esperienza in Europa e, soprattutto, una stagione negativa che lo ha visto esonerato dalla Roma dopo sole 8 gare e protagonista di una breve e fallimentare parentesi in Premier League con il Southampton. Appena 6 vittorie in 28 partite sono numeri impietosi, che alimentano inevitabilmente il pessimismo tra i tifosi nerazzurri, già dubbiosi fin dall'annuncio del tecnico croato.
STAFF E PROGRAMMAZIONE - Juric, che ha firmato un biennale con opzione per una terza stagione, porterà con sé tre collaboratori fidati: Matteo Paro come vice, Stjepan Ostojic come collaboratore tecnico e Paolo Barbero alla preparazione atletica. Sul mercato, sarà compito della società non far mancare elementi di qualità, per mettere il neo-tecnico nelle condizioni ideali e spegnere ogni scetticismo. La figura del ds Tony D'Amico, che conosce bene Juric dai tempi di Verona, sarà determinante per creare una squadra capace di non tradire le ambizioni.
AMBIENTE DA CONVINCERE - Il compito che attende i Percassi è delicato: proteggere Juric da un clima che potrebbe facilmente trasformarsi in sfiducia. Sarà decisivo mantenere equilibrio, pazienza e unità, evitando giudizi affrettati dopo poche gare. I risultati del campo saranno inevitabilmente l’unica vera misura della bontà della scelta, ma partire con un ambiente scettico non è certamente la condizione ideale per un club ormai abituato stabilmente al palcoscenico europeo.
RISCHIO CALCOLATO O SALTO NEL VUOTO? - Oggi, giudicare l’arrivo di Juric è complicato - analizza Pietro Serina sul Corriere di Bergamo - . Potrebbe essere un’intuizione brillante o un errore strategico. Certamente, però, si tratta di una decisione audace, che comporta rischi elevati sia dal punto di vista tecnico sia da quello mediatico. I Percassi, del resto, non sono nuovi a scelte coraggiose: solo il tempo dirà se questa volta la loro visione sarà stata lungimirante o, per una volta, fallimentare. L’Atalanta, intanto, guarda avanti, sperando che il futuro dia ragione a una decisione che ha sorpreso molti, ma che potrebbe regalare nuove e inaspettate soddisfazioni.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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