Il Ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, è intervenuto a margine della visita a Genova ed è intervenuto a riguardo del tragico episodio accaduto al tifoso scomparso dell'Atalanta.
Sulla notizia del tifoso che ha perso la vita a Bergamo?
"E' una cosa drammatica, non ci si capacita di come si possa continuare ad accostare minimamente lo sport a fatti criminali. Non c'è più una questione di tifo, ma di crimine. E come tale va trattato. Rischiamo di creare confusione, anche se certamente non è nostra responsabilità. Io sto cercando in tutti i modi di far prevalere il senso del rispetto ed educazione. Poi non possiamo parlare da marziani, questa è la realtà, ma ci vuole una distinzione netta fra il crimine e la tifoseria, la passione. Sappiamo cosa sia la passione, da queste curve che rappresentano la passione, che si traduce non solo nel tifo sportivo, ma anche nella responsabilità sociale. Poi ci sono anche momenti in cui vanno fuori dalle righe, ma per me il tifo e le curve sono questo. Chiunque opera in quest'altra maniera, appartiene ad una categoria molto diversa dallo sport".
Ci annuncia qualcosa sul futuro delle infrastrutture di Genova?
"Non è una visita straordinaria, ma ricorrente per un rapporto costante nel tempo prima con il Presidente Bucci, sempre presenti Pietro Piciocchi, tutta la Giunta, l'assessore. Rapporti fra istituzioni che valgono non solo nei momenti di campagna elettorale, ma sempre. Questo è un tema ricorrente, si sta trovando una soluzione, mi auguro che definitivamente si prenda una strada, quella del pragmatismo e della concretezza di questa città. Mi auguro che i due club riescano a dare seguito alle cose dette. L'amministrazione comunale fa il suo mestiere, come in tutta Italia non si occupa direttamente di fare investimenti in queste infrastrutture, devono essere i privati a farne. Come a Bergamo dove l'Atalanta lo ha acquistato. Ma ci sono altre soluzioni che sono determinate dalle norme, ma soprattutto dalla volontà e dalla lungimiranza dei club che sono i principali utilizzatori di questo stadio. Hanno la fortuna di essere in due, questo è lo stato dell'arte".
Tra i vari progetti e scadenze già annunciate, al momento non ci sono quindi certezze?
"Come ho detto si devono concretizzare definitivamente, l'amministrazione come sempre mi ha informato di quello che succede, soprattutto in una fase nella quale sono tanti i dossier sugli stadi che stiamo cercando di sostenere, l'interesse nostro va ben oltre al 2032, vogliamo che Serie A e Serie B abbiano impianti moderni. Qua ci sono le caratteristiche di base, le iniziative che riguardano quest'area sono molteplici e non riguardano solo lo stadio. Saranno il Sindaco e il Presidente della Regione a dire la loro, noi stiamo un passo indietro, o meglio a lato, a dare ogni sostegno. Lo faremo per esempio con la nomina di un commissario che avverrà nel mese di maggio attraverso un Decreto Sport che stiamo perfezionando, mi auguro che questa iniziativa serva a tutte le amministrazioni e club che vogliono avere delle maggiori certezze e ad avere un iter legislativo più snello. Questo strumento spero possa servire anche a Genova per risolvere in un tempo più breve. Perlomeno per sapere quello che succede, questo stadio ha bisogno di modernità, accessibilità, di intelligenza tecnologica e anche di educazione energetica".
Si sa già chi è il commissario?
"Si sa già, altrimenti sarebbe grave, ma è giusto avere riservatezza, anche perché fino a che un Decreto non viene emanato, tutto è modificabile. Abbiamo le idee chiare, anche nel modello di collaborazione, il commissario infatti potrà avere come sub-commissario il sindaco della città, non vogliamo operazioni ostili, ma di collaborazione con regole semplificate".
E' qui con Pietro Piciocchi, ma avrà avuto a che fare con Silvia Salis vicepresidente del Coni: cosa pensa di questa corsa a Genova?
"Per me è semplicemente una attività quotidiana, ricorrente, poi c'è il momento della verifica elettorale e quella la lascio agli elettori di Genova che sapranno valutare il lavoro svolto ed il lavoro che si può continuare a svolgere insieme. Questo è un dato molto importante. L'ho già detto in un incontro con società sportive ed associazioni: chi fa un lavoro come il nostro, penso che potersi trovare con costanza e conoscenza dei problemi, sia determinante. Chi concorre conosce lo sport, ci auguriamo che vinca il migliore".
Per il restyling c'è chi parla dei privati e chi invece dice di fare un mutuo a lungo termine. Che ne pensa?
"Tutto è possibile, rispetto le opinioni altrui, ma l'impronta che è stata data in tutta Italia anche grazie alla norma che c'è che può essere sempre migliorata è che gli investimenti di questa natura li facciano i privati".
Il Ministero non può aiutare?
"Abbiamo già detto che stiamo lavorando con il Ministero dell'Economia per intervenire su tutti i progetti, anche dei privati, anche con una piccola percentuale che dia il senso di uno sforzo di sistema al quale si concorre anche con il commissario. La visione è molto chiara. Gli stadi italiani devono essere riqualificati tendenzialmente con investimenti dei privati. Noi mettiamo il capitale amministrativo, credo che in questo Paese valga molto di più delle risorse pubbliche che hanno destinazioni più nobili".
Quante sono le possibilità che Genova possa ospitare delle partite dell'Europeo 2032?
"Penso che si debba concorrere, perché c'è una competizione in atto, al di là delle percentuali di possibilità, Genova come tante altre città ha bisogno di uno stadio moderno, accessibile e come ho detto che abbia le caratteristiche per presentarsi nel giusto modo non solo nelle competizioni nazionali, ma anche internazionali. Questa cosa s'ha da fare".
Lo sport in Liguria ha avuto successo quest'anno.
"La cosa più importante è considerare il 2024 come spinta iniziale, questi eventi non si chiudono nell'anno in cui avvengono, ma devono essere motivo di stimolo, perché quell'impegno perpetui nel futuro".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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