La scintilla è arrivata nel modo più inatteso, in una delle notti più difficili. L’Atalanta ha ritrovato se stessa al “Vélodrome”, battendo il Marsiglia con una prova di maturità e coraggio. Ma la serata perfetta rischiava di essere offuscata da quei due minuti di tensione tra Ivan Juric e Ademola Lookman al momento della sostituzione. Un confronto acceso, nato dal disappunto del giocatore per il cambio, ma rientrato rapidamente.
CASO CHIUSO – In casa nerazzurra non ci saranno strascichi: il confronto tra allenatore e attaccante è già archiviato. «A caldo si esagera un po’, per me passa tutto: conta l’Atalanta, la squadra e i tifosi», ha chiarito Juric nel post gara. L’episodio, vissuto sotto i riflettori, non è nuovo: in passato Lookman aveva già mostrato la sua indole impulsiva, ma stavolta la linea è chiara — si guarda avanti. Toccherà ora al nigeriano lasciarsi tutto alle spalle, trasformando la rabbia in energia positiva e risposte sul campo.
LA MIGLIORE ATALANTA DELL’ANNO – Quella vista in Francia è stata probabilmente la miglior versione stagionale della Dea - sottolinea La Gazzetta dello Sport -. Solida, ordinata e cinica quando serviva, l’Atalanta ha gestito la pressione di uno stadio infuocato con maturità, rimanendo fedele al piano tattico e colpendo nel finale con la magia di Samardžić. Dopo un mese difficile e sei gare senza vittorie, la squadra ha dato una risposta forte, salendo a 7 punti in classifica e tornando padrona del proprio destino europeo.
Una prestazione che ha ricordato la miglior Atalanta europea: fluida nel gioco, concreta nelle transizioni, equilibrata nella gestione. Un segnale incoraggiante anche per il campionato, dove la continuità resta la parola d’ordine.
ORA SERVE LA DOPPIETTA – Domenica contro il Sassuolo, la Dea avrà la chance di trasformare la scintilla di Marsiglia in una fiamma duratura. In stagione non è mai riuscita a vincere due partite consecutive: un dato che Juric vuole subito ribaltare. I tre punti in Serie A mancano dal 21 settembre, e il successo con i neroverdi servirebbe a rilanciare la rincorsa all’Europa. Come nel 2018-2019, quando l’Atalanta di Gasperini, dopo dieci giornate con appena 12 punti, cominciò la scalata che l’avrebbe portata fino alla prima storica qualificazione in Champions.
L’EREDITÀ DI GASP E IL CARATTERE DI JURIC – Nella gestione del caso Lookman, Juric ha mostrato la stessa schiettezza del suo predecessore: reazione impulsiva, ma immediata volontà di chiudere la questione. «Lo abbiamo un po’ spremuto», ha ammesso il tecnico, irritato per il ripetuto “perché?” del nigeriano al momento della sostituzione. Ma il successivo invito ad andare a festeggiare con i compagni è stato anche il gesto simbolico per riportare il focus dove serve: sul campo.
PAROLA AL CAMPO – Oggi, alla ripresa degli allenamenti, il tema sarà liquidato definitivamente. Juric e Lookman hanno un obiettivo comune: dare continuità al successo europeo e far ripartire l’Atalanta anche in Serie A. Il caso è chiuso, la priorità ora è vincere. E se la scintilla del “Vélodrome” diventerà fuoco, la stagione della Dea potrà davvero cambiare passo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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