Una vita alla Real Sociedad. Nato e cresciuto a San Sebastian, Xabi Prieto è per i tifosi biancoblù quello che Totti è per la Roma o Del Piero per la Juventus. 530 presenze e 73 gol con la maglia della formazione basca, l'unica indossata nella sua carriera insieme a quella della selezione dei Paesi Baschi, snobbandosi a vicenda con la nazionale spagnola. Un'icona, per la città e per la regione, che ai microfoni di TMW presenta la sfida tra la sua squadra del cuore e l'Inter, in programma questa sera all'Anoeta: "L'inizio è molto difficile, contro i vicecampioni in carica dell'ultima edizione della Champions League, contro una squadra che sta attraversando un ottimo momento di forma. Tuttavia, giochiamo in casa, c'è molta eccitazione per questa partita e sono sicuro che la Real Sociedad darà filo da torcere all'Inter".
Sei punti nelle prime cinque giornate di campionato per la Real. Che avvio è stato?
"Abbiamo raccolto 6 punti finora, è vero, ma con una sola sconfitta contro il Real Madrid, al termine di una partita in cui abbiamo giocato molto bene per 45 minuti prima della reazione delle merengues. Credo che abbiamo giocato bene e dimostrato che la Real può confrontarsi alla pari con qualsiasi avversario".
Ha visto qualche partita dell'Inter di recente?
"Ho visto il derby di sabato, stravinto con 5 gol al Milan, e ho visto anche qualche spezzone delle partite contro la Fiorentina e il Cagliari. Penso che l'Inter stia attraversando un ottimo momento, lo dimostra il fatto che abbiano vinto facilmente tutte e quattro le prime giornate di campionato. Non è una squadra che ha bisogno di dominare per essere pericolosa: si sente molto a suo agio correndo negli spazi, e dobbiamo fare molta attenzione a questo aspetto".
Chi toglierebbe all'Inter?
"Se potessi togliere alcuni giocatori all'Inter, ne toglierei diversi, ma se posso toglierne solo uno, toglierei Lautaro. Inoltre, sabato scorso non ha segnato nella vittoria contro il Milan, quindi sono sicuro che arriverà a San Sebastián con grande determinazione".
Visto da lontano, Simone Inzaghi è un allenatore con cui le sarebbe piaciuto giocare?
"Dall'esterno, senza conoscere i dettagli, sembra che trasmetta molta passione e questo mi piace molto. Inoltre, i risultati finora sono molto buoni, il che non è casuale. Si vede una squadra molto ben preparata, con idee chiare, e questo è qualcosa che i giocatori apprezzano".
Quali sono i punti di forza e di debolezza della Real Sociedad?
"Giocheremo in casa, per cui la squadra dovrà entrare in campo con molta determinazione, esercitando una pressione alta e non permettendo all'Inter di respirare o correre. Vedo la Real molto a suo agio con il possesso del pallone, quando può controllare la partita, e spero che questo possa riflettersi nel punteggio. Per quanto riguarda le debolezze, ne vedo poche ma comunque preferisco non menzionarle per evitare di dare idee al loro allenatore (ride, ndr)".
Che importanza ha per questo club la possibilità di tornare in Champions League a dieci anni dall'ultima volta?
"La Champions League è la competizione europea più importante, e tornarci dopo 10 anni è meraviglioso. Tutti aspettiamo con impazienza di sentire di nuovo l'inno e di vedere la nostra squadra sfidare i più grandi. Inoltre, dal punto di vista sportivo ed economico, rappresenta un passo importante per il club".
Cosa ci dobbiamo aspettare all'Anoeta questa sera?
"Vi aspetta un'atmosfera magnifica: i tifosi sono molto entusiasti per questa prima partita e desiderano vivere una serata magica".
Cosa significa per lei essere un'icona di questo club?
"Per me è stato un privilegio poter giocare per tutta la mia carriera nella squadra della mia vita. Da bambino sognavo di giocare nella Real Sociedad e la realtà ha superato il sogno! Sono stato veramente fortunato per 15 anni e sono molto orgoglioso e grato al club, ai tifosi e a questa bellissima città di San Sebastián".
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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