Venne fatto atterrare a Bergamo a bordo di una mongolfiera di fronte a più di 10mila tifosi festanti. Venne consacrato da Marino e Percassi come il colpo di mercato che tutti si aspettavano. Venne definito bomber di razza e attaccante da doppia cifra. Venne acclamato e osannato ancora prima di vederlo all'opera.

Facundo Parra, approdato quest'estate in maglia nerazzurra, non può certo dirsi soddisfatto di quanto fin qui fatto, o meglio cercato di fare. Si pensava potesse alzare notevolmente il tasso qualitativo nel reparto avanzato ma a dirla tutta non gli è stata data occasione. "E' il sostituto naturale di Denis" ripete Colantuono ogni volta che gli si chiede di lui. Ed è per questo che in campionato ha trovato pochissimo spazio: nemmeno una gara da titolare ma solo qualche spezzone negli ultimi minuti. Roba da renderti nervoso e buttarti a terra psicologicamente. Ma lui non ha mollato, ha continuato ad allenarsi come un vero professionista, senza mai creare nessun tipo di polemica. E quei 5 kg in eccesso sono stati smaltiti con l'impegno quotidiano.

Poi è finalmente arrivata la grande occasione. La prima gara ufficiale da poter giocare dal primo minuto e tutti i riflettori puntati addosso. Sarà stato o non sarà stato un buon acquisto? Il dilemma è presto risolto. Il Facu non delude, e anche se nel primo tempo fatica non poco con i difensori romagnoli, stringe i denti e aspetta con pazienza il pallone tra i piedi. E a un minuto dal termine della prima frazione s'inventa un tacco all'apparenza semplice. E' il gol della liberazione, il giusto premio a chi lavora sodo e mette l'anima in campo. Perché se vieni espulso con l'Inter per troppa foga significherà pure qualcosa. Parra non vedeva l'ora di spaccare il mondo, fare vedere di che pasta è fatto e segnare la prima benedetta rete con la maglia dell'Atalanta. Con il Cesena ne sono arrivate due, da vero attaccante che sa concretizzare e rendere facile ogni tiro che viene scoccato dai propri piedi. Lotta su ogni pallone, corre senza sosta ed esce finalmente tra gli applausi. Gli applausi di chi, probabilmente, pochi mesi prima lo aveva criticato senza mai averlo visto all'opera...

Sezione: Copertina / Data: Gio 29 novembre 2012 alle 22:00
Autore: Enea Zampoleri / Twitter: @EZampoleri
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