In un calcio dove le bandiere sono diventate rare come miraggi, dove cambiare maglia è la normalità e l'attaccamento ai colori appare romantico e fuori moda, Rafael Toloi rappresenta un’eccezione preziosa, una storia che profuma di altri tempi. Il capitano brasiliano, adottato da Bergamo e diventato azzurro per amore e per scelta, lascia la Dea dopo dieci stagioni consecutive: entra così in un club ristrettissimo, quello delle bandiere atalantine capaci di restare fedeli per un intero decennio, se non di più.

LA STAFFETTA DEI CAPITANI – Quando Toloi arrivò sotto le mura di Città Alta nel 2015, al suo fianco c'era Gianpaolo Bellini, simbolo di un’Atalanta diversa, che per diciotto stagioni consecutive aveva indossato soltanto il nerazzurro. Una specie di passaggio di testimone tra bandiere: da Bellini, bergamasco di nascita e anima, a Rafael, che avrebbe poi scritto una delle pagine più belle della storia recente del club. Bellini detiene ancora il record assoluto di presenze (435 in tutte le competizioni), Toloi lascia invece al quarto posto in campionato (253) e al sesto nella graduatoria totale (313).

LE LEGGENDE DEL PASSATO – Nella storia atalantina pochi hanno fatto meglio del capitano uscente - analizza il dato L'Eco di Bergamo -. Oltre a Bellini, la classifica speciale vede altri cinque nomi eccellenti: Livio Roncoli, bergamasco puro e nerazzurro ininterrotto dal 1949 al 1963, con 14 stagioni culminate nella storica vittoria della Coppa Italia. In quello stesso trionfo figurava anche Zaccaria Cometti, portiere di Romano di Lombardia, che custodì i pali della Dea per tredici annate consecutive (1957-1970). Stefano Angeleri, altra bandiera con undici stagioni, fino al 1960 detenne il record di presenze in Serie A prima dell’arrivo di de Roon, mentre Francesco Simonetti è l’altro uomo da tredici stagioni nerazzurre, dal 1927 al 1940, undici delle quali nel girone unico. Chiude questa speciale classifica Davide Pinato, il "dodicesimo uomo" per antonomasia, che dal 1992 al 2002 visse da secondo portiere un decennio storico, con un incredibile primato di imbattibilità.

IL PRIMO STRANIERO – Rafael Toloi, nato in Brasile ma con cuore italiano e anima nerazzurra, è il primo giocatore non italiano ad entrare ufficialmente nel circolo ristretto degli uomini-bandiera dell'Atalanta. Una testimonianza della forza di una scelta, della determinazione di chi è venuto da lontano ma è riuscito a radicarsi come pochi altri prima di lui. Un amore nato timidamente, cresciuto nel tempo fino a diventare indissolubile e duraturo, al punto da renderlo simbolo indiscusso di un’epoca straordinaria, quella delle grandi notti europee e delle continue sfide ai vertici della Serie A.

QUELLI CHE NON CI SONO RIUSCITI – Ma per ogni bandiera che sventola alta nella storia della Dea, ce ne sono altre che non hanno raggiunto il traguardo del decennio. Icone amatissime come Glenn Stromberg, Alejandro Gomez e Cristiano Doni, protagonisti assoluti di pagine indelebili, sono rimasti appena sotto la soglia delle dieci stagioni consecutive. Oggi a un passo da questo traguardo c’è Marten de Roon (otto stagioni consecutive, nove in totale), che raccoglierà proprio la fascia da Toloi, e Berat Djimsiti (sette stagioni), entrambi determinati a iscrivere un giorno il proprio nome nella stessa leggenda.

UN'EREDITÀ CHE VA OLTRE I RECORD – Toloi lascia così un segno indelebile nella storia atalantina non soltanto per i numeri straordinari, ma soprattutto per l’eredità morale che lascia: quella di una professionalità silenziosa e impeccabile, di un attaccamento vero e profondo che lo ha reso un idolo assoluto dei tifosi. Lascia con la stessa umiltà con cui ha sempre vissuto, senza clamore, ma con la certezza di aver scritto una pagina fondamentale del club.

Perché è proprio questo che fa una vera bandiera: rimane impressa nella memoria e nei cuori delle persone ben oltre le statistiche. Bergamo lo sa bene, e nel saluto silenzioso di domenica, sarà proprio quel cuore a parlare più forte di ogni altra cosa.

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Sezione: I numeri / Data: Mer 21 maggio 2025 alle 07:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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