Gian Piero Gasperini rimarrà all'Atalanta. Il tecnico della Dea lo conferma ulteriormente a Dazn dopo il 3-0 sul Torino: "Il legame è sempre stato molto forte, molto solido, basato su rispetto reciproco e affetto reciproco, dovuto a tanti anni che siamo insieme. Questo non è mai mancato, poi chiaramente c'è il calcio di mezzo: sono otto anni che siamo insieme, a volte si può anche parlare tecnicamente. Su rinnovi, in passato non ci sono mai stati problemi di questa natura e quindi non c'è mai stato nessun problema tra di noi".
Quindi resterà, la donna bellissima non l'ha sedotto?
"Io sono sempre stato legato e vincolato all'Atalanta, poi dopo otto anni, se uno avverte un po' di stanchezza e di fatica, può pensare che sia il momento giusto per uscire. Sono riflessioni normali, che si possono fare da entrambe le parti: si è andati nella direzione di continuare e siamo entrambi felici".
Cosa dire a questi giocatori?
"Io dico che ormai hanno il pilota automatico, quanto fatto oggi è l'ennesima prestazione straordinaria. Avevano ancora voglia di giocare, di vincere. Poi è chiaro che c'è euforia, la gente in questo momento ha un entusiasmo pazzesco, trascinante anche per i giocatori, che oggi hanno fatto una prestazione fantastica".
Alla fine la partita con la Fiorentina è una festa che va avanti.
"Sì, ne avremmo fatto a meno, anche per tutto quello che è successo. Se proprio dovevamo fare il recupero avremmo sperato di farlo prima della fine, anche perché tanti ragazzi vanno in nazionale. Però non c'è stato verso, non c'è stata possibilità perché siamo stati bravi: siamo andati avanti su tutto, tre mesi fa era inimmaginabile che fossimo dentro tutte le competizioni fino alla fine".
Malinovskyi ha detto di sentire sua la vittoria dell'Atalanta, oggi Zapata… I complimenti del Papu: questa vittoria trascende questo gruppo?
"Eh, ma la storia conta. Penso anche a giocatori che in passato hanno vestito questa maglia, c'è un pezzo di storia che ci ha portato a questo periodo. I valori si tramandano, di anno in anno, di decennio in decennio. Io spererei tanto che domenica prossima mi piacerebbe avere tutti quelli che hanno vestito la maglia dell'Atalanta, non so se sarà possibile, tutti a Bergamo per ricevere l'abbraccio dei tifosi. In questo momento l'Atalanta è una famiglia, sono convinto che la gente sarebbe felicissima".
Lei sembra più sereno, è anche l'unico che dice che giocare sempre a livello europeo fa crescere.
"Vi ringrazio per i complimenti, lo stadio sarà un altro piccolo passo in avanti, faticoso. Io ricordo che sono arrivato in estate, la società comprò lo stadio a ottobre o novembre. Sono passati otto anni e sono stati lunghissimi, sembrava non si arrivasse mai alla fine. Pensate quanto è difficile costruire uno stadio, anche in un ambiente dove tutti lo vogliono. Nessuno era contro, ora a settembre sarà anche più bello".
Lei e Spalletti vi siete messi d'accordo con Scamacca? Cosa è cambiato?
"Questo è tutto merito suo, poi in campo va lui e ha fatto delle prestazioni non più solo legate all'episodio, al gol, ma ha cominciato a diventare un giocatore vero per la squadra, lavorando in entrambe le fasi. Le sue caratteristiche sono quelle, ha cominciato a fare reparto e scambiare con i compagni".
Gli ha detto qualcosa dopo le due partite di San Siro?
"Lo scatto lo fa il giocatore, tu cerchi sempre… Ma è così anche all'inizio, era partito subito facendo buone cose e altre meno, poi è aumentata la continuità. C'è stata una svolta a livello di maturazione, ma attenzione: ha tanti margini ancora, consideriamo che è un giocatore che arrivava da una stagione difficile, in cui aveva fatto solo tre gol e zero assist. Un po' come De Ketelaere, ora guardate i numeri: hanno fatto una stagione fantastica, anche pensando da dove si era partiti. E penso che l'anno prossimo potrà diventare ancora più bravo, anche gli Europei - ci auguriamo tutti che possano essere determinanti - saranno formativi. E uno come Luciano può arricchirlo ancora".
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