Toni scende in campo per Dzeko: "Non è polemica, è un grido d'aiuto. I fischi bloccano le gambe"

Mentre Bergamo si prepara alla trasferta di domani con l'entusiasmo della Champions, a Firenze il dibattito è ancora infuocato sulle parole di Edin Dzeko. A spezzare una lancia in favore dell'attaccante bosniaco ci ha pensato un'autorità assoluta in materia di gol e di maglia viola: Luca Toni. Intercettato da Sky Sport a margine delle finali dell'EA7 World Legends Padel Tour, il campione del mondo ha offerto una lettura psicologica profonda dello sfogo del suo "erede", provando a calmare le acque in un ambiente che rischia di diventare una trappola per la stessa Fiorentina in vista dell'incrocio con la Dea.

L'INTERPRETAZIONE, NESSUN ATTACCO ALLA CURVA - Per Toni, le parole dure di Dzeko ("Facciamo schifo, ma basta fischi") non vanno lette come un atto di accusa verso la tifoseria, ma come un segnale di allarme rosso. «Quello di Edin secondo me è stato uno sfogo umano e comprensibile», ha spiegato l'ex centravanti. «Ci sta che i tifosi possano fischiare visti i risultati, è un loro diritto. Ma quella di Dzeko è stata una chiara richiesta di aiuto. Ha voluto dire: da soli non ce la facciamo».

IL FATTORE PAURA, GAMBE PESANTI AL FRANCHI - Il passaggio cruciale dell'analisi riguarda l'effetto che il clima ostile del "Franchi" sta avendo sui giocatori, specialmente i più giovani. Toni conferma la tesi del bosniaco: «Con i fischi i giocatori hanno ancora più paura. È un dato di fatto: quando senti il mugugno dello stadio al primo errore, il pallone scotta e le gambe si bloccano». Una diagnosi che certifica la fragilità emotiva della prossima avversaria dell'Atalanta, chiamata a scendere in campo domani in uno stadio che è pronto a esplodere, nel bene o nel male.

APPELLO ALL'UNITÀ PRIMA DELLA DEA - La chiosa di Toni è un invito a seppellire l'ascia di guerra per il bene della classifica. «Quella frase è stata un grido d'aiuto per uscire da una situazione così brutta». Resta da vedere se Firenze accoglierà l'appello o se l'Atalanta di Palladino si troverà di fronte una squadra paralizzata dalla tensione.

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