Se Fabio Capello ha esaltato la tattica, Paolo Di Canio ha puntato i riflettori sull'anima. Nel post-partita di Francoforte, l'ex attaccante di Lazio e West Ham ha offerto una lettura viscerale della vittoria dell'Atalanta. Secondo l'opinionista di Sky Sport, il merito principale di Raffaele Palladino non è stato quello di stravolgere, ma di restaurare. Di Canio ha visto in campo una squadra che ha recuperato i codici genetici della sua epoca d'oro: quell'intensità e quella cultura del lavoro che sembravano essersi affievolite e che ora, magicamente, sono tornate a pulsare nelle vene dei titolari, trascinati da un ritrovato Ademola Lookman. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com:

Paolo, alla vigilia Palladino aveva insistito molto su concetti quasi filosofici come l'etica e lo spirito di sacrificio. Dalle tue parole sembra che il campo gli abbia dato ragione: hai rivisto quei valori nella prestazione di stasera?
«Come ha detto il mister prima della partita, lui lancia dei messaggi precisi, dice delle cose che poi vuole vedere applicate. E stasera ho trovato esattamente quello: all'Atalanta è tornato centrale il discorso dell'etica, della cultura del lavoro sporco. Palladino ha presentato una squadra che, nell'anima, è ancora profondamente "gasperiniana". Non ha cercato di snaturare un gruppo che ha determinate caratteristiche, ma ha riacceso quella fiamma. Ho visto intensità, aggressione e voglia di faticare l'uno per l'altro».

Oltre allo spirito, c'è la qualità dei singoli. Lookman è tornato a segnare in Europa e la squadra è sembrata solida in tutti i reparti. È il segnale che i big si sono rimessi al centro del villaggio?
«È un passaggio chiave. Ha ritrovato il gol di Lookman, che è tornato a timbrare il cartellino in Champions League, e sappiamo quanto questo ragazzo viva di fiducia ed entusiasmo. Ma il discorso è più ampio: è una squadra che gira perché sono i titolari storici, i giocatori di maggior peso specifico, che si sono "depositati", si sono riassestati sui loro livelli standard. Quando recuperi la struttura portante e le dai quell'impronta aggressiva tipica di questo ambiente, i risultati arrivano. Palladino è stato bravo a farli sentire di nuovo se stessi».

L'analisi di Di Canio suona come una garanzia per i tifosi bergamaschi: l'Atalanta non ha bisogno di inventarsi nulla di nuovo per vincere, ma "solo" di ricordarsi chi è. E Palladino, con intelligenza, sembra aver premuto il tasto "reset" per riattivare la modalità da battaglia che ha reso la Dea grande in Europa.

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© foto di video.sky.it
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Sezione: Interviste / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 01:20
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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