Parlare di Parma-Venezia dal punto di vista della squadra veneta e darne un giudizio è difficile oggi. Prima di dire qualunque cosa infatti non si può non partire dal sottolineare che alla vigilia di una sfida salvezza, fra giocatori infortunati ed altri in partenza, fosse difficile immaginare un possibile 11 titolare.
Basti guardare la difesa: c'era solo Idzes come difensore centrale a disposizione, ai suoi lati invece c'erano un ragazzo del tutto sfiduciato e in procinto di essere ufficializzato come nuovo acquisto del Pisa (Candela) e dall'altro un terzino che fino alla scorsa partita sembrava essere finito del tutto fuori dalle gerarchie e nuovamente sul mercato in vista di gennaio.
Cosa va, cosa manca
Il Venezia a detta di tanti se la sta giocando senza tremare contro quasi tutte le avversarie, con un gruppo che pare compatto e che rema nella stessa direzione dell'allenatore fin dal principio, questo è appurato. Per salvarsi non basta, però: raggiungere la conferma in Serie A con questa rosa, anche se non ci fossero tutti questi infortuni, sarebbe una vera impresa. In mediana sono arrivati Condé - gran fisico, gli serve trovare più ritmo - e Zerbin - ottimo impatto ieri, l'intesa con Oristanio può funzionare -, arriverà Candé in difesa, l'impressione è che manchino diversi altri tasselli. Dietro proprio a livello numerico, a centrocampo più per un discorso qualitativo, a maggior ragione dopo la partenza di Andersen e considerando che lo stesso Condé è stato preso più per la sostanza che per l'apporto offensivo ed alla manovra. Poi mancano dei gol: Zerbin servirà ad aumentare l'imprevedibilità, ma per quanto questa squadra possa cercare la via della rete con il gioco, alle spalle di Pohjanpalo e Oristanio ci sono pochi giocatori con in canna delle reti, anche solo potenziali.
Cosa può arrivare dal mercato
Queste premesse sono ciò che si può notare ad occhio nudo, non è detto che però si possa davvero arrivare a fare tutto ciò che si vuole e nei tempi in cui si vuole. Il Venezia deve pensare al bilancio ed alla sostenibilità, come rimarcato ieri da Antonelli, il quale sembra avere un po' le mani legate. I profili sembrano essere stati individuati, ma se per ogni acquisto bisogna attendere una uscita o bisogna ragionare con l'autofinanziamento, è chiaro che i margini di manovra sono limitati e anche l'inventiva può arrivare fino ad un certo punto.
L'oro di Venezia: come vola Filip Stankovic
Dopo la partita di ieri, impossibile non menzionare ancora una volta Filip Stankovic. Ha ragione Di Francesco a rimarcare un fatto: facile ora parlare di lui, meno facile era lanciarlo e difenderlo quando ad inizio stagione qualche incertezza la dimostrava, come normale che sia per un giovane alle prime armi in Serie A, con conseguenti mormorii e dubbi sul suo conto. Fra lui, Oristanio e Nicolussi Caviglia, i giovani che oggi sono certezze non mancano, con il club che può sfregarsi le mani, dato che li può considerare come giocatori propri. A proposito dell'inventiva che serve in un mercato che non può essere fatto con le finanze di dirette rivali quali il Como.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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