L’Atalanta si ritrova ancora una volta a fare i conti con la sua peggior avversaria stagionale: la sfortocrociato. Il grave infortunio occorso domenica a Sead Kolasinac contro il Bologna conferma una maledizione senza precedenti nella storia recente del club bergamasco, che in meno di dodici mesi vede il terzo giocatore fermarsi per la rottura del legamento crociato. Una statistica impietosa che rende evidente una situazione ormai insostenibile.
TRE INFORTUNI IN UN ANNO
Il primo episodio - ripercorre L'Eco di Bergamo - risale al 2 giugno 2024, quando Giorgio Scalvini si era rotto il crociato nella sfida contro la Fiorentina, ultima di campionato. Poche settimane dopo, il 4 agosto, la stessa sorte era toccata a Gianluca Scamacca durante un’amichevole estiva contro il Parma, chiudendo di fatto la stagione ancor prima di cominciarla. Adesso, domenica scorsa, la sfortuna ha colpito Kolasinac, che mancherà per almeno sei mesi, con rientro previsto non prima dell'autunno prossimo.
MAI COSÌ TANTI KO
Questa serie di sventure rappresenta una novità per l'Atalanta, che in passato aveva sì vissuto singoli episodi gravi (come Hateboer nel 2023), ma mai concentrati in un periodo così breve. Oltre ai tre casi più gravi, infatti, in questa annata l’infermeria nerazzurra è stata costantemente affollata da una lunga serie di guai muscolari e traumatici: Toloi, Brescianini, Palestra, Kossounou e Posch hanno saltato oltre un mese di gare ciascuno, causando un totale di circa duecento partite perse tra tutti i componenti della rosa.
L'IMPATTO ECONOMICO
I danni non si fermano al rettangolo verde, ma si riflettono pesantemente anche a livello finanziario: le prolungate assenze dei giocatori principali hanno svalutato significativamente i loro cartellini, con una perdita stimata in circa trenta milioni complessivi. Scamacca e Scalvini hanno visto crollare il proprio valore di mercato rispettivamente da 35 a 24 milioni e da 45 a 35 milioni, mentre Kossounou è passato da 35 a 25 milioni. A questo va aggiunto il costo sostenuto per gli stipendi durante la loro indisponibilità, circa dieci milioni di euro lordi.
IL FUTURO DI KOLASINAC E KOSSOUNOU
Kolasinac, sotto contratto fino al 2026, dovrà lavorare duro per ritornare al meglio, consapevole che la sua lunga assenza influenzerà inevitabilmente le valutazioni future della società. Situazione diversa per Kossounou, appena rientrato in gruppo dopo tre mesi ai box: le ultime partite della stagione saranno decisive per convincere l’Atalanta ad esercitare il riscatto dal Leverkusen, fissato a 25 milioni di euro.
Una stagione iniziata con ambizioni altissime si trasforma dunque in una corsa ad ostacoli infinita per Gasperini, costretto ancora una volta a ridisegnare la squadra e a inventare nuove soluzioni per mantenere l’Atalanta al vertice del calcio italiano.
Rialzarsi e ripartire: ormai è questa l’unica via per la Dea, chiamata ancora una volta a reagire a una malasorte che sembra non volerle concedere tregua.
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