Il cuore granata torna a battere forte. In uno stadio acceso e pieno, il Torino risorge davanti ai propri tifosi superando i campioni d’Italia. Una vittoria pesante, voluta, costruita con carattere e lucidità. È il primo successo casalingo della stagione e arriva nel momento più simbolico: contro la capolista di Conte, piegata da un Toro organizzato e determinato.

IL SIGILLO DEL CHOLITO – Sei minuti di lotta, poi il lampo che cambia tutto. Un rimpallo fortunato di Gilmour diventa l’assist perfetto per Simeone, che manda a vuoto Di Lorenzo e Milinkovic prima di freddare il portiere con una conclusione chirurgica. È il colpo dell’ex che fa male, soprattutto perché il Cholito era stato lasciato partire dal Napoli proprio in estate. Le sue lacrime d’addio si trasformano ora in un grido di rivincita. Con Adams forma una coppia compatta e complementare: si cercano, si aiutano, aprono spazi e si sacrificano. Il 3-5-2 di Baroni, così aggressivo e solidale, diventa la chiave di un pomeriggio perfetto.

LA LEGGE DI BARONI – Non è un caso. Anche lo scorso anno, il tecnico granata aveva già colpito Conte due volte ai tempi della Lazio, e pure stavolta lo incarta con lucidità. Baroni prepara una partita intelligente, senza sbavature, capace di neutralizzare la costruzione partenopea e punire al momento giusto. Il Torino, che fino a ieri era la difesa più perforata del campionato, si scopre solido e compatto, protetto da un Coco sontuoso e da un Israel sempre attento tra i pali.

NAPOLI CONFUSO E IMPRECISO – Per Conte è una caduta che brucia. Il Napoli subisce gol per la settima gara di fila e continua a soffrire lontano dal Maradona, dove ha raccolto tre sconfitte consecutive. I numeri raccontano il problema: 11 corner, 13 tiri fuori, 127 palloni persi e soltanto 9 cross andati a bersaglio su 28 tentativi. Il gioco verticale manca, la qualità pure. De Bruyne e Elmas si spengono presto, Spinazzola si accende solo nella ripresa, mentre Neres e Lang non trovano sbocchi efficaci. Senza Hojlund, McTominay, Rrahmani e Lobotka, il Napoli si presenta spuntato e privo di idee.

I LEGNI DEL DESTINO – Le emozioni, però, non mancano - riporta La Gazzetta dello Sport -. Sullo 0-0, Vlasic stampa un destro violentissimo sul palo interno, e nel recupero Politano colpisce la traversa con la complicità di Lang, ma il VAR annulla tutto per fuorigioco. Due episodi che fotografano il copione della serata: un Napoli impreciso e un Torino feroce, pronto a difendere con ogni energia il vantaggio. Vlasic, cuore e qualità, guida la manovra granata, mentre De Bruyne, costretto ad arretrare fino alla mediana, non riesce mai a innescare i compagni.

Il Napoli ora si ritrova agganciato dall’Inter e dovrà reagire subito nel big match della prossima settimana. Conte dovrà interrogarsi sulla fragilità difensiva e sulla scarsa precisione di una squadra apparsa stanca e prevedibile. Dall’altra parte, Baroni può sorridere: il suo Toro ha trovato la strada, l’equilibrio e un’anima. E se il prossimo avversario sarà il Genoa, quasi dispiace ai granata di non affrontare ancora una capolista: quando c’è da ribaltare i pronostici, questo Toro si esalta.

IL TABELLINO 

TORINO–NAPOLI 1-0
Simeone

TORINO (3-5-2)
Israel; Tameze, Maripan, Coco; Pedersen, Casadei (84’ Ismajli), Asllani (84’ Gineitis), Vlasic (75’ Dembélé), Nkounkou (75’ Biraghi); Adams (84’ Zapata), Simeone (62’ Ngonge).
A disp.: Paleari, Popa, Masina, Ilkhan, Ilic, Lazaro, Njie.
All.: Baroni.

NAPOLI (4-3-3)
Milinkovic; Di Lorenzo, Beukema, Juan Jesus, Olivera (62’ Lang); Anguissa (84’ Elmas), Gilmour, De Bruyne; Neres (75’ Politano), Lucca, Spinazzola (62’ Buongiorno).
A disp.: Meret, Ferrante, Gutierrez, Vergara, Mazzocchi, Marianucci.
All.: Conte.

Arbitro: Marcenaro di Genova.

NOTE: Ammoniti: Israel (T), Juan Jesus, Lang (N).
Spettatori 26.802. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 8-13. Angoli 3-11. Recupero: 1’ + 7’.

Sezione: Serie A / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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