Nella giornata di oggi sulle frequenze di TMW Radio ha fatto il suo esordio il nuovo programma dedicato alla terza serie, realizzato con la collaborazione delle redazioni di Tuttomercatoweb.com e TuttoC.com, intitolata “A Tutta C” che andrà in onda dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 11 e dalle 18 alle 19. Il primo ospite non poteva essere che il presidente della Lega Pro Matteo Marani che ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dalla chiusura della stagione regolare e dall’avvio di play off e play out che designeranno gli ultimi verdetti.
“A me piace usare una parola che è istituzioni più che politica. E le istituzioni, non solo quelle sportive, vanno servite perché c’è bisogno di ridargli credibilità e valore. - esordisce Marani parlando della sua scelta di scendere in campo per la terza serie – Dopo tanti anni da cronista ho deciso di intraprendere questa sfida, questa avventura, per cercare di capire se potevo dare un contributo alla Serie C, dopo l’esperienza al museo del calcio, cercando di portare la mia esperienza personale che è di narrazione e racconto venendo dal giornalismo. La Serie C che è il campionato più italiano, più vicino alla gente, ha la missione di andare verso il pubblico ed essere raccontato nel modo migliore possibile. Un percorso condiviso come le oltre 30 persone che lavorano a Firenze e che sono un eccellente gruppo di lavoro”.
Spazio poi alle tre squadre (Mantova, Cesena e Juve Stabia) promesse quest’anno facendo largo uso dei giovani: “Il tratto comune è quello dei giovani, spesso si diceva che in Serie C coi giovani non si poteva vincere, non si poteva competere ad alti livelli e che erano un freno alle ambizioni. Invece qui abbiamo tre squadre che stanno investendo tanto sui settori giovanili ottenendo grandi risultati. - continua il numero uno della Lega Pro - Il Cesena ha sempre giocato con almeno quattro prodotti del proprio settore giovanile come titolari, Il Mantova si è rilanciato grazie ai giovani e la Juve Stabia ha scritto una storia bellissima, ma voglio ricordare anche la Feralpisalò che lo scorso anno salì in Serie B con il minutaggio. Oggi la Serie C sta dando un grande contributo generale al calcio italiano, abbiamo infatti il 90% del club che fa minutaggio dei giovani e questo dato è destinato a salire”.
Sui giovani sarà importante la Riforma che prende il nome da Gianfranco Zola, vice di Marani, di cui il presidente parla così: “Per me è un amico, ci vogliamo bene da una trentina d’anni e si è creato un legame anche al di là dell’aspetto professionale. È stata la prima persona a cui ho pensato quando mi sono candidato perché avevo in mente un progetto tecnico, basato sul calcio. Spesso nelle istituzioni calcistiche la parte tecnica di campo viene dopo altre cose, anche se sembra un paradosso, mentre per me è una priorità e Gianfranco può essere un manifesto di ciò per tutto quello che rappresenta. - prosegue ancora Marani - Si è calato nella realtà, ha girato per i club, parlato con le persone interessate e ha proposto questa riforma che parte proprio dall’incontro e il confronto con le società. Lascerà il segno molto importante nel futuro. Avremo una premialità del 400% sui giovani, chi vuole beneficiare dei contributi della Legge Melandri non potrà non fare settore giovanile e portare giovani in prima squadra”.
Spazio poi alla visibilità del campionato con il presidente Marani che si togli qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi criticava l’eccessiva frammentazione del torneo: “Sky ha avuto e ha un merito importantissimo che è dare visibilità al nostro campionato. È il player più importante nel racconto comunicativo della tv negli ultimi 20 anni, ha cambiato il modo di raccontare e ha cambiato il mondo del calcio italiano dalla Serie A fino a noi. Abbiamo sfatato un luogo comune che quando c’era la tv avrebbe portato via pubblico allo stadio, è stato il contrario perché da quando ha maggiore visibilità ha prodotto nel girone d’andata il 40% in più di pubblico negli stadi. Guardo con grande interesse ai tifosi che vanno allo stadio e questo format ha prodotto risultati positivi con un milione in più di spettatori nonostante le critiche sugli orari delle gare. Il nostro è un campionato legato al territorio, il campionato della gente, carne e sangue perché è molto radicato e avevamo bisogno che questo potenziale prendesse un contesto e un raggio d’azione più ampio e che può essere ancora allargato. - continua Marani – Poi certo è fondamentale il contenuto perché aiuta a raccontare meglio le 60 società e città interessate con 14 milioni di persone che le abitano. Il racconto visivo è poi teso a migliorare e se una cosa è bella e ha appeal viene cercata dagli utenti. Si pensi alla Premier League che si è presentata in maniera diversa anche dal punto di vista visivo passando da un campionato che sembrava minore a quello capofila in Europa distante anni luce dagli altri”.
Largo agli obiettivi raggiunti e da raggiungere: “I numeri sono obiettivamente davanti agli occhi, raddoppiato i ricavi tv, decuplicato quelli dei diritti di sponsorizzazione tutto frutto di un lavoro serio. Di tutto però la cosa che mi fa più piacere è la diminuzione delle polemiche, delle risse verbali fra le società e della litigiosità. Un anno e mezzo fa c’erano schieramenti, contrapposizioni e un clima poco armonico, mentre oggi mi sembra che stiamo remando tutti nella stessa direzione. Bisogna ragionare assieme e personalmente ho sempre parlato di fare rete e oggi mi fa piacere vedere l’orgoglio sia nei tifosi sia negli addetti ai lavori per la crescita del nostro torneo e questo fa bene a tutti. Qualche mese fa si pensava che la Serie C sarebbe stata scaraventata via, ridotta e invece oggi questo scenario non si è verificato e forse è anche più credibile di altre. Mi piacerebbe che si dicesse che in anni complicati per il calcio italiano questo spirito, meno polemico e litigioso, abbia permesso di costruire qualcosa in Serie C, dimostrando che lavorando compatti e uniti si possono fare cose importanti. Questo dovrebbe essere lo spirito di tutto il calcio italiano che finché resta diviso al suo interno non produce nulla. Questa maggiore serenità è la condizione ideale per proseguire questo lavoro”.
Infine uno sguardo ai play off che avranno tante novità in serbo rispetto al passato: “Innanzitutto tra sabato e domenica premieremo le squadre neo promosse prima la Juve Stabia e poi il Cesena dopo averlo fatto con il Mantova nella scorsa settimana. Per quanto riguarda i play off poi ci auguriamo che ci sia grande entusiasmo per uno spettacolo molto molto interessante, con un logo apposito sul modello degli sport statunitensi perché i play off sono un campionato nel campionato con 28 squadre partecipanti e 39 gare da vivere. Uno spettacolo che accompagneremo con una produzione televisiva con almeno 7 telecamere in ogni stadio e il VAR in tutte le gare che comporta un grandissimo investimento da parte della Lega senza chiedere un solo euro ai club interessati. Lo abbiamo fortemente voluto, una scelta politica, per dare maggiori garanzie ai club e per fare un altro passo verso le altre categorie. Non è possibile ancora farlo in tutte le gare perché abbiamo il triplo di gare a fine settimana rispetto a Serie A e Serie B ciò comporterebbe un esborso ancora maggiore. Ma abbiamo fatto un lavoro lunghissimo di preparazione per averlo nei play off e rappresenta un grande salto di qualità”.
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