Quando una grande squadra non partecipa alla Champions il danno al bilancio è una coltellata al portafoglio. Ma, quantomeno, un allenatore ha la possibilità di poter finalmente lavorare senza il disturbo infrasettimanale delle Coppe. Un vantaggio che regala una montagna di punti. Quanti? Sei-sette? Difficile dirlo. Comunque punti preziosi. Un tecnico bravo può lasciare il segno. Allegri sta facendo la differenza con la sua Juve? Tra l’altro parliamo di un allenatore guadagnando sette milioni a campionato? Per il momento la risposta è no. La Juve continua a essere una squadra che cerca il colpo dei suoi giocatori più importati ma che non mette in campo un’idea di calcio che la caratterizzi. Che le dia un valore in più. Allegri resta il tecnico del “cavallo che vince di corto muso”. Il risultato a qualunque costo. Un gestore di uomini incapace di rimettersi in gioco con una nuova sfida. Nei giorni scorsi ha detto che non sarà facile entrare tra le prime quattro. Cioè in zona Champions.
Una riflessione che non condivido. In questo torneo che sembra aver abbassato il suo livello se la Juve senza Coppe non dovesse piazzarsi tra le prime quattro, quindi in zona Champions, bisognerebbe parlare di “fallimento sportivo”. E’ arrivato il momento che Allegri dimostri di valere i sette milioni di stipendio. Tocca a lui accendere la Juve e alzare il livello fella Juve.
Nel calcio italiano c’è un caso assurdo. Parliamo di Domenico Berardi. C’è qualcuno in grado di spiegare perché questo fenomeno non indossi la maglia di un top club? Per carità, il Sassuolo è un’eccellenza. Un vanto del nostro campionato. Ma Berardi vale lo scudetto, vale le sfide Champions. E’ assurdo che non ci sia stato un assalto nell’ultimo mercato estivo per il suo cartellino. Che non costava 100 milioni ma più o meno 25. Berardi sarebbe stato prezioso per la Juve e fondamentale per la Lazio.
Invece niente. Perché Allegri e Sarri non hanno dato battaglia per averlo? E’ una vicenda incredibile. Senza un perché. Vedremo se qualcuno rinsavirà nel mercato invernale. Se la Juve dovesse liquidare Pogba potrebbe tornare alla carica per il fenomeno del Sassuolo. Intanto mi auguro che almeno il cittì Spalletti disegni il reparto offensivo azzurro intorno a questo gioiello. Uno dei pochi del nostro calcio. Nella precedente convocazione la sua bocciatura è stata giustificata con un ritardo di condizione. Sarà. Pochi giorni dopo Berardi realizzò una doppietta in campionato. Il nostro calcio così povero deve esaltare le qualità del fuoriclasse del Sassuolo. Non discuterlo.
Davanti in classifica intanto c’è sempre più Inter. Come era facile prevedere. La squadra di Simone Inzaghi vince a Empoli senza incantare. Stavolta le basta un bel gol di Di Marco. I nerazzurri hanno qualcosa in più rispetto alle rivali. Una rosa che ha alternative in ogni zona del campo, tanti giocatori di livello internazionale, tanti con l’animo vincente. Se la concorrenza non alza il livello l’Inter può scappare via e fare un campionato nel campionato. Meditate gente, meditate. E’ il messaggio è soprattutto a un Napoli che sembra la brutta coppia di quello che pochi mesi fa aveva atto innamorare tutti. L’addio di Spalletti e Giuntoli hanno impoverito il mondo partenopeo. Ma il rigore sbagliato da Osimhen, il battibecco tra il bomber e Garcia e il pareggio con il Bologna sono la conferma che come diceva il grande Gino Bartali “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Se non tutto sicuramente molto.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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