Mario Ielpo, ex calciatore di Serie A con Cagliari e Milan e iscritto all'ordine degli avvocati dal novembre 1994 commenta la situazione che ha coinvolto Mariano Stendardo e l'Atalanta, col club pronto a multare il giocatore per aver saltato l'incontro di coppa Italia con la Roma per fare l'esame che lo abiliterà ad esercitare la professione di avvocato. In esclusiva per Tuttomercatoweb.

Mario Ielpo, Mariano Stendardo sta seguendo la sua strada per diventare avvocato. L'Atalanta non ha preso bene la sua assenza per la sfida di coppa Italia per dare l'esame. Qual è il suo punto di vista?
"Non ho capito l'atteggiamento dell'Atalanta, mi sembra ingiustificato. Intanto la partita non era la più importante al mondo e poi ci sono i permessi che vengono dati per svariate ragioni e questo era un motivo più che valido per assentarsi. E poi, cosa doveva fare Stendardo? Non aveva scelta, non poteva far spostare l'esame. Mi sono oscuri i motivi del club".

Lei, diventando avvocato ai tempi fu considerato una mosca bianca. Come ha vissuto quel periodo fra calcio e libri?
"Ho sempre trovato molta comprensione ed empatia da parte dei compagni, ho sempre avuto facilitazioni da questo punto di vista. Laurearsi poi è difficile, ma dove stavo mi incoraggiavano sempre e non ho mai avuto problemi".

Da calciatore di Serie A non ha mai avuto il pensiero di dire: "chi me lo fa fare"?
"(risata) Ma no, in fondo studiare non mi costava tutto questo sforzo".

Sezione: Altre news / Data: Ven 14 dicembre 2012 alle 14:00 / Fonte: TMW
Autore: TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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