È stanco Nicolò Zaniolo. È stanco di sentirsi sempre al centro delle polemiche, soprattutto quando stavolta, sostiene con forza, le accuse non rispecchiano la realtà. Dopo le pesanti dichiarazioni della Roma, che lo hanno descritto come protagonista di un’aggressione ai danni di due giovani calciatori giallorossi durante la semifinale Primavera contro la Fiorentina, il numero 22 viola ha deciso di chiarire la sua posizione in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

LA RICOSTRUZIONE DI ZANIOLO - "Mi prendo sempre le responsabilità quando sbaglio. L’ho fatto in passato, come dopo l'episodio con l'arbitro all'Olimpico. Stavolta però non posso accettare che passi un messaggio così distorto. Non ho mai aggredito nessun ragazzo", spiega Zaniolo con decisione. Il giocatore della Fiorentina precisa poi nei dettagli: "Avevo bisogno urgente del bagno, il primo che ho trovato era nello spogliatoio della Roma. Ho chiesto e ottenuto il permesso, con grande tranquillità. Ho salutato i ragazzi con un cinque, complimentandomi per la partita. Appena uscito però, uno di loro mi ha provocato verbalmente. Gli ho chiesto spiegazioni e lui mi si è avvicinato minacciosamente. A quel punto, ammetto di aver perso la calma, ma ripeto: non l'ho colpito fisicamente".

"MI SONO SENTITO MANCATO DI RISPETTO" - Il giocatore sottolinea l'amarezza per i comportamenti degli adulti presenti sulla scena: "Alcuni adulti sono passati in pochi secondi dal chiedermi autografi a insultarmi pesantemente. Uno di loro mi ha persino colpito con un calcio sul polpaccio. È stata proprio questa mancanza di rispetto, in particolare da parte di persone adulte, che mi ha ferito profondamente".

PRONTO A COLLABORARE CON LA PROCURA - Zaniolo è sicuro della sua versione e non teme un confronto con la giustizia sportiva: "Se dovessi essere chiamato dalla Procura federale, ci andrò a testa alta. La mia coscienza è pulita, non ho nulla da nascondere e sono disposto a chiarire ogni dubbio direttamente col ragazzo coinvolto".

"NON SONO PIÙ QUELLO DI UNA VOLTA" - "Ho quasi 26 anni ormai, e il Nicolò di un tempo, quello impulsivo e che poteva reagire male, non esiste più. Certo, ci sono stati momenti difficili in passato, ma oggi so come farmi rispettare anche senza gesti violenti. Sono maturato, per fortuna. E sono stanco di essere descritto come un provocatore o un violento", ha aggiunto l'attaccante con tono risoluto.

LA DELUSIONE PIÙ GRANDE - Quello che pesa maggiormente a Zaniolo è l’etichetta che rischia di portarsi dietro: "Ciò che mi ferisce non sono le critiche sportive, ma passare come una persona aggressiva che attacca ragazzi più giovani. Questo non posso accettarlo, soprattutto dopo tutto il lavoro che ho fatto su me stesso in questi anni".

La vicenda probabilmente avrà ulteriori sviluppi, ma una cosa è certa: Zaniolo vuole chiuderla in fretta, dimostrando una volta per tutte che quello violento non è lui. Una battaglia non facile, in cui la parola finale spetterà inevitabilmente alla giustizia sportiva.

Sezione: Altre news / Data: Mer 28 maggio 2025 alle 10:55
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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