L’impatto con la realtà nerazzurra è stato brusco, quasi violento. A Napoli l’Atalanta ha mostrato, ancora una volta, le sue fragilità più profonde. Ma dentro quella sconfitta, Palladino ha trovato ciò che cercava: risposte, punti fermi, direzioni da prendere. Le partite parlano, ha detto il tecnico. E la notte del Maradona gli ha parlato forte.
MENTALITÀ – L’anello mancante
L’Atalanta è una squadra che da troppo tempo vive a intermittenza - mette a nudo La Gazzetta dello Sport -: approcci molli, reazioni tardive, blackout improvvisi. Il primo tempo di Napoli è l’ennesima prova. Il secondo, però, dice che la scintilla può tornare. Palladino lo sa: la risalita non parte dalla tattica, ma dalla testa. Bisogna restituire fiducia a un gruppo che da due mesi non si riconosce più. Ritrovare quel senso di invincibilità emotiva che, negli anni d’oro, trasformava ogni difficoltà in benzina.
SCELTE FORTI – Il tempo delle decisioni sta arrivando
Tre giorni scarsi con la squadra al completo non bastano per cambiare un universo tattico. Ma sono sufficienti per capire ciò che serve. Palladino sarà chiamato presto a scelte nette, senza nostalgie. L’Atalanta non può più essere un’imitazione stanca del gasperinismo: va riscritta, alleggerita, adattata ai suoi uomini di oggi.
E alcuni di quei giocatori – poco considerati negli ultimi mesi – il tecnico li ha già inquadrati:
Musah per la gamba e la forza nelle transizioni,
Brescianini per l’energia e la capacità di entrare in area,
Zalewski per la qualità e la verticalità,
Kolasinac per restituire ordine a una retroguardia in crisi.
E poi lui: Gianluca Scamacca, il faro della ripartenza. Entrando ha cambiato l’Atalanta, non solo per il gol. Ha dato peso, ha dato idee, ha dato pericoli. È il primo tassello della cura.
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— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) November 23, 2025
DIFESA – L’allarme più serio
Sette gol presi nelle ultime tre di campionato. Come nei nove turni precedenti. Basta questa statistica per spiegare il crollo strutturale della squadra. La retroguardia, soprattutto sui duelli individuali e sulle letture preventive, è diventata fragile. Palladino sa che il primo mattone da rimettere al suo posto è la solidità: senza quella, il resto non attecchisce.
GOL – Il grande assente (da troppo tempo)
Quattordici reti in dodici giornate: per l’Atalanta è un dato che non si vedeva da dieci anni. Nessun attaccante oltre quota due gol. Un ritmo che racconta un reparto che non si accende, non incide, non determina. Palladino ha parlato di mettere le punte in condizione, di allargare il gioco e riscoprire l’ampiezza, arma storica della Dea. Il tridente visto a Napoli, nella ripresa, è un indizio eloquente: Scamacca al centro, De Ketelaere e Lookman ai lati. L’Atalanta tornerà a far male quando tornerà a creare spazi, conduzioni, uno contro uno.
LE FASCE – L’ossigeno che manca
Senza ampiezza, la manovra atalantina diventa piatta e prevedibile. Palladino vuole ripristinare il ruolo cruciale dei quinti, lì dove la Dea – negli anni migliori – costruiva il 70% delle sue occasioni. Serve spinta, serve coraggio, serve continuità. Da Bellanova a Zalewski, passando per Zappacosta e Bernasconi: il rilancio dell’Atalanta passa anche da qui.
FRANCOFORTE – La prima vera prova
Mercoledì sera, in Champions, Palladino avrà finalmente la possibilità di incidere. Di scegliere dal primo minuto. Di correggere ciò che a Napoli ha funzionato solo a metà. L’Europa, oggi, non è un peso: è un’opportunità. Una vittoria in Germania potrebbe cambiare tutto. Ritmo, fiducia, classifica. Potrebbe aprire una nuova strada anche in campionato, dove i tre punti mancano da oltre due mesi.
LA RISALITA – Da piccoli segnali a grandi certezze
L’Atalanta ha bisogno di un click, di una partita che rompa la spirale negativa. Napoli ha lasciato ferite evidenti, ma anche spunti incoraggianti. Scamacca, Kossounou, Zalewski: chi è entrato ha cambiato. Palladino parte da lì. Dai dettagli. Dagli uomini che hanno risposto presente.
La cura è appena iniziata. Ma la direzione è chiara: testa, difesa, fasce, Scamacca.
Da qui riparte tutto.
Da qui riparte l’Atalanta.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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