La Juventus vince a Bergamo nella maniera più allegriana di sempre, cioè soffrendo in difesa, trovando il gol grazie a un errore avversario (ma anche alla bravura di Iling Jr) e poi capitalizzando al massimo il risultato, raddoppiando sul fischio finale con Vlahovic. Il bello del calcio è che non ci siano i punti come in quasi tutti gli altri sport, ma che di fatto conti solamente quante volte la palla oltrepassa la linea. Due pali colpiti, molte conclusioni verso la porta, supremazia territoriale, non contano nulla rispetto alle due reti di Iling e Vlahovic, appunto.
Difesa e poca ripartenza. Gli uomini di Allegri impostano la partita soprattutto per contenere e poi saltare le linee del pressing, alto e forsennato, degli avversari. Il problema è che, eccetto i primi minuti e un paio di circostanze a metà primo tempo (incoraggiate più dall'errore di Koopmeiners in appoggio verso Di Maria), il giochino riesce poco. Anzi, è l'Atalanta a trovarsi con il possesso del pallone nella trequarti avversaria, con molte occasioni in potenza e qualcuna anche grossa, come il palo di Scalvini a Szczesny battuto, oppure la conclusione di Pasalic dopo un traversone di Koopmeiners difficile da indirizzare verso la porta.
Nella ripresa Gasperini pensa di poterla vincere, vista l'ottima vena dei suoi. Togliendo un discreto Ederson per inserire Boga, scalando sul 3-4-1-2. E poco dopo, come spesso capita, la Juventus affonda: errore di Zappacosta in apertura di azione, poiché tenta di anticipare Iling Jr, lasciando il buco alle sue spalle. La sovrapposizione di Rabiot è con i tempi giusti, un difensore anticipa Milik sulla riga rimettendola in mezzo dove lo stesso inglese, non senza un po' di fortuna. Subito dopo è il turno di entrare per Muriel, andando di fatto a formare un tridente. Come e più di prima i nerazzurri attaccano, pur lasciando qualche spazio nell'uno contro uno in difesa.
Soffrendo, è vero, ma la fase difensiva della Juventus continua a portare Szczesny a dovere intervenire poche volte. Una saetta di Muriel sibila oltre il palo, Danilo monumentale riesce a fare un recupero straordinario su un'altra conclusione del colombiano, mentre la prima parata vera è quella sulla punizione di Koopmeiners, destinata a finire in rete. Le potenziali ripartenze sono molteplici, ma sballate sempre per poca precisione. Nell'assedio finale ci sono miriadi di conclusioni deviate davanti a Szczesny e, quando il polacco è fuori causa, Maehle spedisce la sua conclusione a un soffio dal palo, ma nel senso non voluto, cioè fuori.
Finale convulso: Rabiot verticalizza perfettamente per Vlahovic che fallisce il 2-0 davanti a Sportiello. Dall'altra parte Zappacosta colpisce il palo con un tiro dalla distanza. Tutta la Curva Nord atalantina becca il centravanti serbo con cori razzisti e l'arbitro Doveri interrompe momentaneamente (per una trentina di secondi) la partita nei minuti di recupero. Il risultato cambia solo al triplice fischio, quando Chiesa va in contropiede e serve Vlahovic che, con il sinistro, manda sotto l'incrocio per il definitivo 2-0. La Juventus sale a 66 punti mentre l'Atalanta rimane a 58, di fatto una sconfitta che rischia di essere decisiva per la corsa Champions.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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