La tempesta di Salerno ha inflitto un duro colpo all'Atalanta, facendo vacillare la corsa verso la Champions League, come una nave in balia di onde furiose. L'Arechi, teatro di questa battaglia, ha visto l'Atalanta scendere in campo con la determinazione di chi ha l'opportunità di anticipare le avversarie e metterle sotto pressione. Duvan Zapata ha provato a rompere l'equilibrio, ma i suoi tentativi sono stati come frecce lanciate nel vento.

Il primo tempo ha visto una squadra nerazzurra solida, forse troppo cauta, che ha tenuto il pallino del gioco senza però riuscire a trasformare il possesso palla in un vantaggio concreto. Poi, come un presagio, ha iniziato a piovere a dirotto. Il campo, ormai impraticabile, ha cambiato le carte in tavola. Nella ripresa, l'Atalanta sembrava paralizzata, come un leone che ha perso il suo ruggito. I minuti passavano e la Salernitana, galvanizzata, ha iniziato a premere, creando pericoli.

A peggiorare la situazione, gli infortuni hanno nuovamente colpito la squadra di Gasperini. Soppy e Djimsiti sono stati costretti a lasciare il campo, con le soluzioni di ricambio che hanno lasciato perplessi. L'uso di Okoli come esterno destro, per esempio, ha sembrato una scelta quanto meno insolita. Hojlund, appena rientrato, non è riuscito a fare la differenza. La sua mancanza di intesa con Zapata è stata evidente, come due note in una sinfonia che non riescono ad armonizzarsi. Proprio quando sembrava che la partita sarebbe finita in un pareggio senza emozioni, Candreva ha acceso la folla della Salernitana con un gol che ha gettato l'Atalanta nell'abisso.

Il ricordo della partita dell'andata, in cui Gasperini sembrava aver trovato la formula magica, ha reso ancora più amara questa sconfitta. Il gioco offerto dall'Atalanta è stato al di sotto delle aspettative, inaccettabile per una squadra con le sue potenzialità.

A fine partita, Gasperini sembrava un generale sconfitto, con l'impressione che la squadra avesse gettato la spugna, incapace di trovare la grinta per lottare per un obiettivo ancora possibile. Nella settimana che ci attende, è necessario un rinnovamento. Servirà un duro lavoro mentale per risvegliare la voglia di lottare dei ragazzi.

Il rischio di ripetere il finale di stagione deludente dello scorso anno si fa sempre più concreto. La Dea deve reagire, o rischia di diventare un'ombra di se stessa.

Sezione: Copertina / Data: Lun 15 maggio 2023 alle 12:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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