SPAGNA
Unai Simón 6 - Chi l'avrebbe mai detto che il suo primo tempo sarebbe stato tutto noia e sbadigli. Si complica un po' la vita in un paio di circostanze, ma contiene i danni. La magia di Benzema è semplicemente imprendibile, così come il radente di Mbappé.
Azpilicueta 5,5 - È il padrone della fascia destra di una Spagna che ha in lui una guida sicura, anche (e soprattutto) a livello di leadership. Nella prima frazione Theo resta basso, e lui controlla agevolmente la corsia. Concede un po' di spazio a Benzema sull'1-1, anche se la giocata dell'attaccante del Real è sublime e trascende gli errorini del singolo.
Laporte 6 - Primo tempo di grande autorevolezza: l'attacco francese non morde non soltanto per suoi demeriti, ma anche per la gestione virtuosa dei due centrali spagnoli. Qualche difficoltà in più sul ritorno dei ragazzi di Deschamps, ma non ha responsabilità dirette sui due gol.
Eric García 5,5 - Ripulisce la trequarti campo con un asse - quello con Laporte - che resta solido per un'ora abbondante. Poi la Francia sprigiona tutto il suo potenziale, e Mbappé gli sfreccia alle spalle prima di siglare il 2-1.
Marcos Alonso 6,5 - Qualche bell'uscita che gli consente di guadagnare un po' di campo, ma riesce di rado a dispiegarsi fino alla linea di fondo, che resta perlopiù un miraggio. A suo agio in palleggio, cerca anche la porta con una punizione forse troppo ambiziosa. In crescita nella ripresa: la chiusura in tackle su Mbappé vale mezzo gol.
Gavi 6 - Viene ancora da sgranare gli occhi, guardando la sua carta d'identità. A diciassette anni si muove come un veterano, parla la lingua dei grandi (per davvero). Basta e avanza così: il futuro è dalla sua. (Dal 75' Koke 6 - Alta intensità, ma stasera non basta).
Busquets 7,5 - Ha la straordinaria virtù di essere sempre, e inevitabilmente, il baricentro della sua squadra. Una lectio magistralis di letture tattiche e smistamenti. Delizioso il lancio che propizia il vantaggio di Oyarzabal.
Rodri 6 - L'intelligenza di cui è dotato gli consente di destreggiarsi con naturalezza anche nel ruolo di mezzala, che non gli appartiene in toto. Puntuale nelle chiusure (vedi quella su Pavard a inizio gara), presente anche in appoggio, quando ha spazio. In affanno nel finale. (Dall'85' Fornals s.v.).
Ferrán Torres 6,5 - Imperversa sulla destra, innescando di fatto ogni transizione del primo tempo. E soprattutto torchia Theo, mica uno qualunque. Gli manca un po' di sintesi, ma conferma le buone sensazioni di quattro giorni fa. (Dall'84' Merino s.v.).
Sarabia 5 - Un po' eclissato dal vivo dell'azione. La sua posizione in campo è piuttosto fluida, il che gli consente di non offrire riferimenti al terzetto francese. I riferimenti, però, rischia di perderli soprattutto lui. (Dal 61' Pino 6,5 - Spariglia le carte, mette in crisi la difesa. L'ingresso di cui la Spagna aveva bisogno).
Oyarzabal 7 - Il lavoro di raccordo che fa è preziosissimo, e rende più fluida l'ineludibile costruzione dal basso spagnola. Sotto porta gli si chiede qualcosa in più, e lui esegue in avvio di ripresa: si beve il colpevole Upamecano e trova l'angolino con il mancino.
Luis Enrique 6 - Il suo calcio è riconoscibilissimo, un marchio registrato. Nel primo tempo è tangibile, ma produce poco. Nella ripresa saltano un po' di schemi ed emerge la qualità tracimante della Francia. Poco male: la strada è quella giusta.
FRANCIA
Lloris 7 - Nel primo tempo può benissimo pagare il biglietto, viene chiamato in causa soltanto una volta. Nella ripresa comanda i suoi e anticipa tutti sui palloni alti, poi nel finale si inventa due parate decisive che regalano la prima Nations League della storia alla Francia.
Koundé 6 - Dalle sue parti la Spagna attacca parecchio, rischia con un paio di errori da brivido. Si fa perdonare parzialmente con una chiusura preventiva nel primo tempo su Oyarzabal.
Varane 6 - Non ha moltissimo lavoro da svolgere, ma ci mette il piede in un paio d’occasioni. Disinnesca un contropiede con un fallo tattico sulla trequarti avversaria, comanda la difesa come aveva confermato Deschamps in conferenza stampa. A due minuti dal termine della prima frazione è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un problema fisico. (Dal 43’ Upamecano 5,5 - Parte malissimo, dopo un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo sbaglia su Oyarzabal e regala il gol del vantaggio).
Kimpembe 6,5 - Un solo passaggio sbagliato su cui Ferran Torres rischia di far male alla Francia, poi si francobolla al numero 11 e non lo lascia più passare. È stato un incubo per l’Italia, innocuo o quasi per la difesa dei Galletti.
Pavard 6 - Si vede poco in avanti, ma appena affonda crea problemi. Sempre funzionale, quando c'è da difendere si mette l'elmetto e non fa passare nulla. (Dall’ 80’ Dubois 6 - Da applausi il dribbling nel finale con cui semina il panico nella difesa iberica, dà una mano durante l'assalto finale).
Pogba 6,5 - Quando apre il compasso illumina un po’ tutto San Siro, ma l’andamento è lento e abbastanza prevedibile. Dopo parecchi minuti di inattività si scalda sul cartellino giallo, ma il fallo su Busquets è netto. La qualità però non si discute, appena si alza il livello risponde presente.
Tchouaméni 6,5 - Non sente per niente la pressione di uno stadio che fa il suo effetto anche al 50% della capienza. Lotta e combatte, recupera un paio di palloni e si inventa una chiusura decisiva su Gavi in area di rigore, senza paura di far fallo.
Théo Hernandez 6,5 - All'inizio c'è poco spazio per arare una fascia che conosce benissimo. Ma quando inizia a prendere fiducia spacca in due la partita e serve l'assist decisivo per Mbappé.
Griezmann 6 - Va a tratti. Belle giocate e tocchi di classe, ma in partite simili deve avere un impatto migliore. Quando si accende il tridente ha una marcia in più. (Dal 92’ Veretout s.v.).
Benzema 7,5 - Soltanto il suo gol vale il prezzo del biglietto più i costi aggiuntivi. Dopo la rete si carica la squadra sulle spalle e non sbaglia più niente, colpisce anche la traversa e decide ancora una volta una gara importantissima. I cori "Karim, Karim" sono più che meritati.
Mbappé 7 - Claustrofobico quando non trova spazi, ma appena si insinua tra le linee non sbaglia mai. Movimento alla Inzaghi, segna passeggiando sulla linea del fuorigioco. Il tocco in scivolata di Garcia lo salva.
Didier Deschamps 7 - Doveva essere esonerato già da diverso tempo, le critiche non sono mancate dopo l'Europeo perso in casa. Poi il Mondiale vinto e un passaggio a vuoto sempre nella manifestazione continentale, ma la Nations League ha rimesso ancora una volta tutti al proprio posto. Secondo trofeo in tre anni, alla fine contano i fatti.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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