Le informazioni che arrivano con insistenza nell'ultimo periodo vanno tutte verso un'unica direzione: l'avventura di Rade Krunic in rossonero sembra essere ormai ai titoli di coda. Dopo le prime avvisaglie estive pare che la finestra di calciomercato di gennaio sia quella giusta per una partenza del bosniaco, che è stato ammaliato dalla ricca offerta contrattuale del Fenerbahce. Il club turco ha offerto al centrocampista, in scadenza con il Milan al 30 giugno 2025, un ricco contratto da almeno 3 milioni l'anno; cifra che i rossoneri, pur stimando l'ex Empoli, non vogliono pareggiare con un eventuale rinnovo.
Arrivati ad un anno e mezzo dalla scadenza, con evidenti distanze tra domanda ed offerta per un prolungamento di contratto, la soluzione cessione sembra quella più scontata: il Milan comunque non libererà a zero il centrocampista, ma si aspetta un'offerta seria da parte del Fenerbahce. Più bassa rispetto ai 12-13 richiesti a fine estate, quando non si sapeva ancora come e quando sarebbe rientrato Bennacer, ma comunque lontana dalla possibilità di lasciarlo andare quasi gratis. I contatti con i turchi procedono, a questo punto l'aspettativa generale è che a gennaio l'affare vada in porto soddisfando tutte le parti in causa.
Il numero 33 nell'ultimo periodo è stato spesso al centro di numerose critiche da parte dei tifosi, spesso non giustificate. O meglio, frutto di un equivoco. Fin dal suo arrivo nell'estate del 2019 era chiaro che si trattasse di un ottimo dodicesimo o tredicesimo uomo, è così è stato nel corso degli anni. Ha svolto tanti ruoli, perfino quello del terzino destro, e si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa. I "problemi" sono sorti quando, in estate, è stato promosso a perno del nuovo centrocampo rossonero: complice la situazione Bennacer e "l'incognita" Musah (difficile pensare che potesse essere già così pronto), Rade si è trovato improvvisamente con i gradi del titolare. E nelle prime uscite, bisogna essere onesti, non ha mai sfigurato. Le sue prestazioni vanno analizzate per quelli che sono i suoi compiti e per le sue caratteristiche. È evidente che non sia un regista, ma una mezz'ala che ha imparato a fare da schermo davanti alla difesa. Il suo andamento proseguiva tra il discreto ed il buono, fino all'infortunio muscolare di fine settembre.
Dopo essere tornato, a fine ottobre, è stato evidente e lampante che aveva perso smalto. E infatti ha perso i gradi da imprescindibile, finendo indietro nelle gerarchie. Addirittura contro il Frosinone, nell'ultima partita di Serie A, non è subentrato e neanche si è riscaldato. Niente rotture ovviamente, ma è chiaro che l'avventura milanista di Rade stia scivolando verso i titoli di coda. Esperienza comunque più che positiva, in cui ha dato tutto per la squadra e la maglia, ma che per situazioni e scelte anche fuori dal suo controllo si è trasformata in qualcosa di più grande di lui.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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