Beppe Marotta ha parlato a SportMediaset dopo il successo di ieri sera contro il Milan che ha portato all'Inter il 20° Scudetto della sua storia: "E' stato emozionante, coinvolgente, adrenalinico... Fino a 5 minuti dalla fine il Milan poteva pareggiare. Io vorrei fare le dediche: per prima cosa al nostro presidente Stevan Zhang, ha sofferto a distanza. Poi ai tifosi, straordinari, quelli che erano a San Siro e quelli che stanno festeggiando in giro. Poi ai leader del gruppo: in primis Inzaghi, grandi meriti a lui che ha plasmato la squadra. Poi ai giocatori e ai membri della società che hanno supportato il gruppo".

La seconda stella è sempre stato l'obiettivo...
"Il nostro è un modello che si è rivelato vincente. E' composto da valori importanti come senso di appartenenza e cultura del lavoro. Io poi ho bravissimi collaboratori come Ausilio e Baccin e abbiamo messo a disposizione giocatori importanti a un allenatore che gli ha dato la mentalità giusta. Nello sport i cicli prima o poi finiscono, ma secondo me questo nostro è a metà strada. C'è ancora molto da fare. Il rammarico è essere usciti così dalla Champions, mentre il campionato lo abbiamo meritato, è stato frutto della cultura del lavoro e del senso di appartenenza dello zoccolo duro dei giocatori italiani che abbiamo".

Lei ha il contratto in scadenza nel 2027. Pensa di continuare ancora?
"Io sono a disposizione dell'Inter finche l'Inter avrà voglia. Nel 2027 avrò 70 anni, forse sarà giusto passare il testimone. Ma mi sento giovane, mi sento adrenalinico, ho ancora voglia di regalare agli interisti qualcosa di importante".

I programmi per il futuro? Come si migliora questa Inter?
"I miglioramenti ci sono sempre, ma anche all'interno dei giocatori stessi della rosa. Ci sono calciatori che hanno trovato poco spazio e che secondo me col tempo ne troveranno sempre di più. Noi dobbiamo perseguire il valore della sostenibilità, con un occhio agli aspetti sportivi e a quelli finanziari. Questo però tocca tutte le grandi società in Italia, la nostra forza è quella di avere coraggio. Quest'anno ne abbiamo cambiati 12 trovando le giuste sostituzioni, quindi avanti così".

Viste le difficoltà di gestione degli anni, è il suo scudetto più bello?
"Non dico quello più sofferto, perché abbiamo fatto la lepre per tanto tempo. Ma è bello per lo straordinario traguardo della seconda stella che è coinciso. C'erano molte pressioni da gestire e lo abbiamo fatto, anche grazie alla risposta dei giocatori. Ce lo vogliamo godere".

Ha sentito Zhang?
"Certo, molto contento".

La seconda stella per l'Inter, ma la prima per lei. Con questo sono 10 campionati vinti fra Juventus e nerazzurri...
"Diciamo 9 e mezzo... Io sono andato via dalla Juventus a metà ottobre. Se nei conteggi considerate anche quello allora sono 10. E' lei il segreto? No, il calcio è caratterizzato da regole precise. Basta rispettarle, poi i risultati vengono".

Sezione: Le Altre di A / Data: Mar 23 aprile 2024 alle 14:00
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
vedi letture
Print