Stesso scudetto, maglia azzurra e una città che esplode di gioia, eppure il Napoli di Antonio Conte, campione d’Italia per la seconda volta in tre stagioni ha davvero poco in comune con quello che Luciano Spalletti condusse al trionfo nel 2023. Due squadre profondamente diverse, separate da appena due anni e circa 300 milioni di euro di valore in meno, almeno secondo le stime di mercato.

POCHI REDUCI, TANTA IDENTITÀ – Se infatti nel Napoli di Spalletti brillavano stelle come Osimhen (120 milioni) e Kvaratskhelia (85 milioni), il gruppo che ha conquistato lo scudetto con Conte si presenta con cifre decisamente inferiori: valore totale della rosa circa 355 milioni, contro i 654 della squadra dell’attuale ct azzurro. Solo dieci giocatori hanno attraversato indenni il passaggio da Spalletti a Conte: Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Lobotka, Anguissa, Politano, Olivera, Juan Jesus, Simeone e Raspadori. Pochi superstiti, ma sufficienti per garantire continuità e spirito vincente.

MENO TALENTI, PIÙ COLLETTIVO – A fare la vera differenza è stata la capacità del tecnico salentino di compattare un gruppo privo di superstar assolute, trasformandolo in una squadra più solida, grintosa e determinata rispetto a quella ricca di stelle del recente passato. È così che, nonostante la cessione a gennaio di un campione come Kvaratskhelia, Conte è riuscito nell'impresa di far rendere al massimo una rosa molto meno quotata rispetto a quella che aveva conquistato il precedente titolo.

LA DIFFERENZA NEI NUMERI – Transfermarkt parla chiaro: il Napoli attuale ha nel centrale Buongiorno (valutato 45 milioni) il calciatore più prezioso, ben distante dai picchi delle precedenti stagioni. Eppure, la vittoria del Napoli di Conte dimostra che il calcio non è soltanto questione di valori economici: la capacità di creare identità, mentalità vincente e compattezza di gruppo può valere ben più di qualsiasi valutazione economica.

UN NUOVO MODELLO VINCENTE – Il trionfo di Conte, dunque, rappresenta una lezione importante per tutto il calcio italiano: investire sulla coesione, sul lavoro quotidiano e su un'identità precisa può colmare distanze economiche enormi. Una conferma, ancora una volta, che per vincere non bastano i soldi, ma serve soprattutto avere le idee giuste.

Due scudetti così vicini, ma così diversi: il Napoli di Conte insegna che, forse, il valore vero non si misura solo in milioni di euro, ma soprattutto in spirito e cuore.

Sezione: Le Altre di A / Data: Sab 24 maggio 2025 alle 16:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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