Daniele Fortunato è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Fortunato ha militato nel Torino dal 1992 al ’94, vincendo la Coppa Italia del 1993, e in precedenza 1989al ‘91 nella Juventus. Poi, appesi gli scarpini al chiodo, ha ricoperto per la società granata il ruolo di osservatore e attualmente è un allenatore che collabora con Lionello Manfredonia nella scuola di perfezionamento della tecnica per ragazzi “Il Vero Calcio” a Vicenza presso il campo Pedezzi di via Saviabona 6. Con lui abbiamo parlato del derby di questa sera.
Derby partita importante per entrambe le squadre?
“Ma certo, importantissima. La Juventus arriva da due vittorie però in precedenza aveva anche subito delle sconfitte e non può ricaderci e per il Torino a parte il discorso strettamente legato ai derby, senza parlare di obiettivi, che non vince da tempo c’è anche la questione che se ha ancora qualche minima possibilità di raggiungere un posto utile per le coppe europee deve assolutamente vincere. E poi perché viene dalla sconfitta pesante con l’Empoli”.
Dal punto di vista del campo, cosa possono fare Juric e Allegri per cercare di vincere?
“Possono lavorare dal punto di vista tattico. Non credo che abbiano però bisogno di fare grandi cose perché questo tipo di partite sono facili per gli allenatori perché già l’avversario dà la forza, la concentrazione e la determinazione per poter far bene. E’ un derby e da questo punto di vista non c’è da fare un grandissimo lavoro. Ci sono aspettative diverse, io sono stato su una sponda e sull’altra e per il Torino è la partita più importante del campionato soprattutto per i tifosi che in città sono più che altro granata. Mentre per la Juve è una fra le partite importanti, ma non certo la più importante, anche perché quando si affrontano due squadre che hanno obiettivi totalmente diversi la gara viene quasi snobbata. Ai miei tempi per la Juventus era più importante battere l’Inter, il Milan e il Napoli piuttosto che il Torino. Invece mi ricordo che al Torino agli allenamenti nella settimana il Filadelfia si riempiva e veniva a vederli una marea di gente, mentre alla Juventus non c’era quasi nessuno né prima né dopo”.
Tatticamente per avere la meglio cosa possono fare le due squadre?
“Il Torino a Empoli non mi è neanche dispiaciuto seppure abbia perso, ma è caduto negli errori dei singoli. La squadra ha fatto una buona partita, anche se non una delle migliori. Credo che non riuscirà a ripetere questo tipo di prestazione con la Juventus che tendenzialmente cercherà di fare la partita perché ne ha i mezzi seppur quest’anno non la si sia vista fare la partita tante volte. Penso si una partita un po’ strana da immaginare a livello tattico. Credo che il Torino debba pensare di sfruttare Zapata negli spazi e per farlo deve portarlo vicino all’area di rigore e poi qui tenere un baricentro alto. Un Torino un po’ più in attesa e una Juventus più a fare la partita”.
Chi può essere da una parte e dall’altra l’uomo derby?
“Per la condizione e quello che sta facendo vedere Zapata credo che sia l’uomo in assoluto più importante perché fa giocare la squadra e segna anche: è un giocatore che può fare la differenza. Con l’Empoli il Torino ha fatto una buona partita, ma senza esaltare i singoli. Dall’altra parte dico Vlahovic, anche se non sai mai come lo trovi, nel senso se è o non è in giornata però quando ha voglia e determinazione diventa un giocatore pericoloso per gli avversari. Zapata invece per il Torino in questo momento è una certezza”.
In un derby segnare per primi può fare la differenza?
“Ha sempre un po’ fatto la differenza, non ho una statistica però tendenzialmente chi segna per primo ha la percentuale più alta di vincere la partita. Le squadre devono stare molto attente soprattutto a inizio partita, ho visto derby essere risolti dopo 5 minuti facendo gol e portando così a casa l’1 a 0. Il passare in vantaggio è importante per squadre come la Juve perché permetterebbe ad Allegri di abbassare la squadra, come ha sempre un po’ fatto, e riuscire poi a portare via la vittoria.
Il Torino deve stare attento in particolare sui calci piazzati che ultimamente ha risolto così qualche derby. Sicuramente un gol in apertura agevolerebbe sia il Torino sia la Juventus”.
Proprio i calci piazzati sono la nota dolente del Torino, come ha ricordato ieri anche Juric. Quanto incide sui risultati dei granata?
“Credo che al Torino manchino punti proprio per questo perché trovare soluzioni sempre con palla in movimento non è facile. I calci d’angolo e le punizioni sono ossigeno e possono permettere di portare via il risultato senza neppure dover fare una grande partita. Ma questo manca al Torino. Ho letto ieri sulla Gazzetta che Juric in allenamento si concentrava soprattutto sui calci piazzati perché si rende conto che sotto questo aspetto la squadra deve migliorare. Certo che siamo quasi a fine campionato ed è in difetto che ha e non è ancora stato superato”.
Il Torino in 15 partite su 31 non ha subito gol, ma alcuni dicono che è grazie alla difesa più che a Milinkovic-Savic, lei cosa pensa del portiere granata?
“Mah, vedendolo in televisione mi dà sicurezza perché mi sembra abbastanza presente e ho l’impressione che abbia personalità, anche se a volte incappa in situazioni nelle quali non ci si rende neppure conto dove abbia fatto l’errore però qualche cosa ha lasciato questo ragazzo. E’ un portiere moderno perché oggi il portiere non dove solo parare, ma deve essere anche bravo con i piedi e da questo punto di vista è molto bravo e calcia molto bene però qualcosina ha lasciato, ma devo dire che il Torino a livello difensivo è una delle migliori squadre della Serie A e infatti non ha preso tanti gol. Ci sono stati degli errori individuali come quelli fatti a Empoli, che ha tirato in porta tre volte e fatto tre gol. A livello di squadra il Torino lavora bene, il portiere qualche cosa ha lasciato e ogni tanto qualche errore è stato commesso”.
Buongiorno che guida la difesa granata e fa anche parte della Nazionale è lui che è riuscito a dare un’impronta importante al Torino?
“Sì, l’ho visto anche con l’Empoli che ha marcato Cerri, che non è facile da marcare, ma lui l’ha contrastato bene. In questi anni Alessandro ha acquisito personalità e convinzione ed è diventato un difensore di livello e andare in Nazionale dà certezze e sicurezze che poi lui ha trasmesso alla squadra. L’ho visto molto bene di testa, riesce a girare bene la palla, aiuta i compagni: è maturato tantissimo e merita ampiamente di essere in Nazionale. Dei difensori del Torino è quello che ha più continuità”.
Il Torino è un po’ sbilanciato a destra dove ha Bellanova, mentre a sinistra Juric fa ruotare Lazaro, Rodriguez e Vojvoda? E’ sulla fascia sinistra che manca forse qualche cosa?
“Bellanova sta facendo bene e dà certezze e riesce a mettere in mezzo le palle migliori quindi effettivamente il Torino è un po’ sbilanciato dal suo lato perché a destra c’è più qualità. La squadra, per le esperienze che ho vissuto che non sono legge, quando ero all’Atalanta andavamo verso Lentini piuttosto che dall’altra parte e non perché non si dovesse marcare, ma dipende da dove in quel momento la squadra si esprime meglio. Sarebbe auspicabile che sia a destra sia a sinistra il livello fosse uguale, ma essendoci Bellanova a destra la squadra va a sinistra per poi sorprendere l’avversario dall’altro lato. In questo momento nel Torino a sinistra ci sono giocatori che fanno diversamente rispetto a Bellanova che sembra che si conosca da anni con il resto della squadra, mentre dall’altro lato con i giocatori che si alternano che qualcosa in meno”.
Un ultima cosa, un pronostico per questa sera?
“Non lo so. Se vincesse il Toro potrebbe dare una logica alla fine del campionato, mentre la sconfitta toglierebbe le certezze che hanno di provare ad arrivare in un posto utile alle competizioni europee. Il calendario del Torino poi non è facile perché dopo il Frosinone ci sarà l’Inter a seguire il Bologna e dopo il Verona per finire con Milan e Atalanta. Mentre per la Juve anche in caso di sconfitta può sempre continuare a competere per il terzo o secondo posto, per loro non cambierebbe molto. Certo ci sarebbero critiche a go go e non voglio immaginare cosa direbbero ad Allegri però, come ho detto, cambierebbe poco. In chiave Europa i tre punti servono di più al Torino. L’eventuale sconfitta del Torino non sarebbe un dramma anche se dispiacerebbe molto perché vincendo invece ci sarebbe quello slancio utile fino alla fine per lottare per un obiettivo importante e con la possibilità di avere otto squadre in Europa bisogna giocarsela fino all’ultimo”.
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