Chiuso (o quasi) il turno infrasettimanale le evidenze che vengono fuori potrebbero essere anche abbastanza indicative. Quella più lampante è la mini fuga del Napoli: voi direte che è iniziata quattro giorni fa dopo il 2-2 di san Siro. E’ vero: ma proprio a san Siro il Napoli lo ha mantenuto, vincendo uno scontro diretto molto delicato. Finora i detrattori dei partenopei dicevano che il Napoli era lassù perché non c’erano stati scontri diretti. E che il tipo di gioco che finora aveva proposto il Napoli non poteva funzionare a lungo e soprattutto contro squadre di un certo livello. E invece contro questo tipo di squadre (leggi il Milan) il Napoli si è esaltato. E ha mantenuto le distanze sull’Inter prima (e unica?) inseguitrice. Dello spettacolare 4-4 di domenica pomeriggio delle scorie potevano rimanere. Ma l’Inter - se le ha avute - le ha nascoste bene. Il primo tempo di Empoli non è stato esaltante, c’è voluto un rosso per spostare gli equilibri (dopo il gol annullato a Darmian), c’è voluta una deviazione per battere Vasquez, ma alla fine è arrivata la vittoria ed è arrivata anche la rete per Lautaro Martinez che a giudicare da come ha esultato ci teneva eccome a tornare al gol. L’Inter riprende la sua corsa, contro una delle squadre più interessanti di questo avvio di campionato, facendo sembrare facile cose che facili non sono mai state per chi finora ha fatto visita all’Empoli.
Avrebbe forse dovuto invece avere un rimbalzo positivo, dopo la reazione di domenica, la Juventus, e invece è arrivato un altro pari. Altri due gol presi su azione che potevano essere molti di più, contro un Parma sbarazzino, coraggioso, sfrontato. Poteva segnare anche molto di più la Juventus, questo va detto, ma abituati come eravamo ad una squadra che non concedeva praticamente nulla, vedere così tante palle gol per l’avversario è stata una novità. Non sarebbe giusto definirlo un passo indietro, perché la Juve avrebbe potuto anche vincerla. Ma la Juve deve certamente trovare i suoi equilibri e questo processo di crescita sta andando avanti. Ogni volta vediamo nella Juventus qualcosa in più (senza dimenticarsi anche degli infortuni), qualcosa di diverso. Dovrà essere bravo Motta a tenere le cose belle e a cercare di limare ulteriormente i difetti.
Questo processo di crescita ha portato la Juventus ad essere meno efficace in casa del passato (2 vittorie Como e Lazio in 5 partite) ad essere imbattuta (unica in serie A) ad essere però scavalcata dall’Atalanta che con la vittoria di oggi contro il Monza ha ingranato la quarta: 4 vittorie consecutive in campionato con 15 gol fatti in questo periodo e soltanto due subiti (peraltro nelle goleade contro Genoa e Verona). Se consideriamo la Champions le vittorie potevano essere sei le vittorie se la partita stregata contro il Celtic avesse avuto un altro esito.
Ma rispetto all’inizio della stagione, i conti ora in casa nerazzurra stanno tornando.
Non tornano obiettivamente in casa Milan. Al netto della partita contro il Napoli. Tanti i fronti aperti per Fonseca: oltre il discorso della classifica (e quindi del rendimento) c’è ovviamente il tema Leao che tiene banco per ogni partita e ogni settimana se ne discute. Probabilmente succederà questo fino a fine stagione o almeno finché Leao non sarà continuo.
Poi in chiusura, anche se meriterebbero uno spazio molto amio le questioni di mercato (o simili): vediamo cosa succederà alla Roma, dopo la partita di oggi. La sensazione è che Juric sia rimasto con la speranza che magicamente le questioni possano tornare a posto. Quello che traspare in questo momento da Trigoria è che non ci sia una linea ben precisa. Prima ancora di pensare all’allenatore bisognerebbe ricreare la linea di comando: anche se Juric dovesse essere allontanato, il prossimo allenatore, chiunque esso sia (anche dovesse essere un big navigato) sarebbe comunque solo. E in solitudine non si lavora mai bene, soprattutto in un momento così delicato della stagione.
L’ultimo argomento è la trattativa di rinnovo di Kvara. E Kvara (anzi il suo entourage) dà la sua versione rispetto a quello che sta succedendo. Non è vero che la richiesta attuale sia di 8 milioni di euro, come invece filtra da ambienti societari. La base sarebbe a 5 con dei premi fino ad arrivare ad 8/9 negli anni successivi (va da sé che bisognerebbe capire a cosa sono riferiti i bonus). Ma il vero nodo sarebbe la clausola. Il procuratore di Kvara vorrebbe che fosse relativamente bassa (80 milioni di euro) mentre il Napoli vorrebbe metterla decisamente più alta (oltre i 100 milioni). E poi - non irrilevante - c’è anche il tema delle commissioni (anche pregresse). Insomma da un certo punto di vista l’entourage di Kvara vorrebbe che in qualche modo fosse riconosciuto anche il fatto che il giocatore è arrivato al Napoli ad un prezzo molto basso.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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