"E' una sfida da tripla alla schedina, anche se ci auguriamo sia l'Atalanta a prevalare e dare un'altra sterzata al suo cammino in questa Serie A". L'Editore, nonchè Direttore Responsabile di TuttoAtalanta.com, Lorenzo Casalino, è così intervenuto ai nostri microfoni a presentare quella che sarà la sfida clou della 9° giornata di campionato tra Udinese e Atalanta in una Dacia Arena già sold-out. "Si incontrano due squadre al top, certamente l'Udinese probabilmente sta meglio fisicamente con più alternative tra i reparti, la Dea però nonostante l'emergenza ha una consapevolezza mentale di tutt'altro genere che l'ha portata ad essere in testa alla classifica, dopo otto giornate, con grande maturità".
Se dovesse fare la formazione, chi non lascerebbe fuori?
"Pasalic, per me questa è una gara in cui il croato può fare da collante in maniera perfetta tra i reparti e confermare la sua vena realizzativa. Mi è piaciuto molto come è entrato in partita in corso d'operata contro la Fiorentina e stimo tantissimo come, in queste stagioni sotto l'era Gasperini, sia sempre stato un grande professionista nell'aspettare sempre il suo turno, nonostante col senno di poi, a mio giudizio, avrebbe meritato più minutaggio rispetto a quello collezionato con la maglia nerazzurra. E' vero anche che non va trascurato un aspetto, quando in squadra vivi l'exploit di certe giocatori di talento, vedi il Papu Gomez, Ilicic, Malinvoskyi e poi per un certo periodo Pessina in quel ruolo, non è facile ritagliarsi con continuità quel fazzoletto di campo, dove giocatori come SuperMario posso gasarsi, cioè la trequarti offensiva".
L'emergenza anche quest'anno la fa da padrona, eppure qualcosa è cambiata di fronte a queste forzature. Cosa ne pensa?
"Purtroppo le tegole infortuni tengono banco non sono all'Atalanta, ma credo sia un po' una variabile che colpisce qualsiasi squadra in Serie A - spiega Casalino -. Son convinto che, al di là di una rosa competitiva e in grado di avere valide soluzioni, sia importante lo spirito di sacrificio e adattamento dei giocatori sotto la guida tecnica di un allenatore. In questo credo che Gasperini, da inizio stagione, abbia lavorato su questo tipo di approccio mentale coi suoi ragazzi che, chiamati agli straordinari, si stanno rivelando efficaci e da primi della classe".
Il mercato estivo e l'attuale rosa evidenza un primo importante svecchiamento della rosa.
"Al di là dell'età anagrafica, credo dopo diverse stagioni di grandi risultati e nuovi traguardi storici raggiunti, questa formazione avesse bisogno di una nuova linfa e credo sia stato fatto con attenzione in un mercato che ora possiamo scorgere le richieste di Gasperini, anche se non è stato accontentato sul fluidificante sull'out di sinistra e non è detto che possa arrivare a gennaio".
C'è qualche giocatore in particolare dei nuovi che l'ha colpita particolarmente?
"Højlund è un giocatore moderno, mi piace come attacca con quella fame la porta e son convinto che possa esplodere in maniera eclatante: è giovane, ma ha bisogno di sentire la fiducia e giocare il più possibile. Se dovessi scegliere il suo utilizzo, credo che il centravanti danese possa rendere di più partendo dall'inizio che in corso di partita, ma queste valutazioni le lascio fare al mister. Ha una concorrenza di esperienza e di livello davanti, come Muriel e Zapata, però son certo che potrà dire la sua in maniera ancora più convincente di quanto di straordinario ha già fatto vedere alle sue prime battute e poi ricordiamo che stiamo parlando di un 2003...".
Da un 2003 ad un altro 2003, cosa ci dice di Scalvini?
"E' un predestinato, oltre il merito del ragazzo credo che sia stato fin da subito importante il giudizio sul suo riguardo di Gian Piero Gasperini, che non ha mai avuto dubbi sul suo talento. Ha bisogno di smaliziarsi, ma questo avverrà senza ombra di dubbio tra un contrasto e l'altro in un campionato di grande difficoltà come è quello italiano".
La cantera nerazzurra fucina di talenti e di valorizzazione di giocatori esplosi sotto la cura Gasp, ha qualche rimpianto?
"Non particolarmente, dobbiamo ricordare che da sempre la storia dell'Atalanta ci insegna che per sostenere certi costi talvolta vanno sacrificati dei giocatori.. e di fronte a proposte importanti, lecito che il club debba tenerle in considerazione un po' tutto. Son contento che non sia stato ceduto alla Lazio Marco Carnesecchi, son convinto che sarà il portiere dell'Atalanta del futuro e della Nazionale italiana: in quest'operazione mi è piaciuto il braccio di ferro dei Percassi che ha dimostrato forza nella trattativa serrata che aveva provato ad imbastire Lotito. A Cremona potremo già vederlo all'opera alla sua prima esperienza nella massima serie, son convinto che appena avrà smaltito il suo infortunio, possa spodestare tranquillamente la titolarità di Radu".
Il giocatore rivelazione dopo queste prime 8 giornate?
"Più che rivelazione mi sento di dire consacrazioni, sono due i giocatori che hanno preso in mano quest'Atalanta in maniera importante e con responsabilità: Demiral in difesa e Koopmeiners a centrocampo. Due importanti acquisti, che dopo una stagione di rodaggio alla prima a Bergamo, ora stanno raccogliendo i frutti del lavoro seminato con Gasperini e il campo sta mostrando, in maniera esponenziale, l'alto tasse tecnico dei due giocatori".
E la vecchia guardia?
"E' fondamentale, l'ossatura della Dea dei record andava mantenuta, vedi Toloi e de Roon, oltre al tandem Zapata-Muriel in avanti, anche se per quanto riguarda l'attacco son convinto che ci stiamo avvicinando ai titoli di coda...".
Per finire Direttore, doveroso un commento su Gasperini...
"Parlano i numeri, i record e le pagine di storia che non ha smesso di scrivere per questa Società. Cosa possiamo dirgli di più? Inappellabile sotto qualsiasi punto di vista, è bravissimo in tutto anche se spesso e volentieri non viene accontentato a dovere sul mercato... ma anche se talvolta 'fa i capricci in tal senso', è formidabile come poi i Percassi e lui stesso trovino sempre i giusti compromessi per il bene comune".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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