L’Atalanta cade al Gewiss Stadium contro l’Inter e vede allontanarsi la vetta della classifica. Un 2-0 che non lascia scampo ai nerazzurri di Gasperini, incapaci di sbloccare la partita e puniti dalle solite situazioni da palla inattiva, uno dei punti deboli storici della Dea nelle sfide contro i milanesi. Al termine del match, il tecnico bergamasco si è presentato in conferenza stampa con il consueto mix di lucidità e amarezza, analizzando la prestazione della sua squadra e commentando gli episodi chiave del match, tra cui il gol annullato a Lautaro Martinez e l’espulsione di Ederson.
Una partita che lascia l’Atalanta al terzo posto, ora a sei lunghezze dalla vetta occupata dall’Inter e con il Napoli che resta a tre punti di distanza. La corsa scudetto si complica, ma Gasperini non vuole sentir parlare di resa: "Abbiamo giocato contro una squadra fortissima, una delle migliori in Europa, ma il nostro percorso non cambia. Ci aspettano nove partite e dobbiamo affrontarle con lo stesso spirito di sempre".
Mister, nonostante la sconfitta, l’Atalanta ha ricevuto l’applauso del pubblico. Questo significa che è soddisfatto della prestazione della sua squadra?
"Sì, il pubblico ha riconosciuto lo sforzo dei ragazzi e questo è un aspetto molto importante. Abbiamo disputato una partita alla pari con una squadra di altissimo livello, almeno fino all’episodio del primo gol. Nel primo tempo è stato un match equilibrato, abbiamo avuto diverse situazioni pericolose e l’Inter ne ha avute altrettante. Il palo di Thuram è stato un segnale, ma abbiamo saputo rispondere. Poi, dopo il vantaggio, è diventato tutto più complicato".
Cosa è successo in occasione del doppio giallo di Ederson e della sua espulsione?
"Per quanto mi riguarda, non ha senso parlarne. Ma per Ederson, credo che tutti abbiano visto l’episodio meglio di me. L’arbitro ha preso una decisione esagerata, specialmente considerando il tipo di partita che stavamo giocando. Il primo giallo è arrivato per proteste, e già questo si può discutere. Poi l’applauso ironico gli è costato il secondo cartellino: un episodio che ha rovinato il finale di gara, quando c’erano ancora venti minuti da giocare. Sinceramente, è stato un peccato per lo spettacolo, per il pubblico, per entrambe le squadre".
L’Atalanta ha sempre brillato contro le big in Italia e in Europa, ma con l’Inter fatica: da cosa dipende?
"È vero, contro tante grandi squadre abbiamo fatto ottime prestazioni, abbiamo segnato e vinto partite importanti. Con l’Inter è diverso: in questi anni ci hanno sempre punito nei momenti chiave. Anche questa sera, fino all’episodio del calcio d’angolo, stavamo giocando un match equilibrato. Poi loro hanno sbloccato la gara e noi ci siamo trovati a rincorrere una squadra che sa sfruttare benissimo le ripartenze con Lautaro e Thuram. La loro capacità di colpire sui piazzati è un dato di fatto: l’Inter ha costruito tante vittorie in questo modo, e contro di noi è sempre stato un fattore determinante".
Anche oggi il gol è arrivato da palla inattiva, come in altre occasioni passate. Vi state chiedendo perché succede così spesso?
"Sì, è qualcosa su cui lavoriamo molto, ma che contro l’Inter diventa un problema sistematico. A Riad in Supercoppa abbiamo preso gol su un fallo laterale lungo, oggi su calcio d’angolo. Sono situazioni in cui loro hanno dimostrato di essere più forti di noi, e lo sappiamo. Abbiamo difeso bene per tutto il primo tempo, poi ci siamo persi un attimo su quell’episodio e l’abbiamo pagato caro".
Dopo la sosta vi aspettano nove partite e 27 punti in palio. L’Atalanta può ancora sognare in grande?
"Assolutamente sì. È chiaro che la sconfitta di oggi rende tutto più difficile, ma non ridimensiona il nostro percorso. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, e ci aspettano tante partite in cui possiamo fare punti importanti. La nostra stagione non è certo finita qui, e la squadra lo sa bene. Dobbiamo ritrovare la forza per affrontare queste nove partite al massimo".
Gli infortuni sono stati una costante quest’anno. Dopo la sosta sperate di recuperare qualche giocatore?
"Sì, abbiamo avuto tre infortuni lunghi e pesanti: Scamacca, Scalvini e Kossounou non li abbiamo mai realmente avuti a disposizione. Poi ci sono stati gli stop di Quadrado, Posch e Sulemana, che potrebbero tornare subito dopo la pausa. In questo momento, dobbiamo fare di necessità virtù e concentrarci su chi è disponibile. È vero che in tanti parlano degli infortuni, ma se guardiamo anche le altre squadre, problemi ce ne sono ovunque. Noi dobbiamo andare avanti con chi abbiamo".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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