Crollo interno e campanelli d’allarme che suonano fortissimo. Alla New Balance Arena l’Atalanta incassa un 0-3 severo dal Sassuolo, al termine di una partita in cui i nerazzurri non sono quasi mai riusciti a scardinare il 4-5-1 neroverde, stretto e compatto dietro la linea della palla. Dal canale Youtube di RadioDea, Pietro Serina non usa giri di parole nel consueto commento interpellato da Fabio Gennari: giudizio duro sulle prestazioni, richiesta di continuità e un invito alla società a usare la sosta per valutazioni profonde. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Pietro, partiamo dal campo: qual è la tua lettura di questo 0-3?
«È stata una prestazione collettiva negativa. Salvo solo Zappacosta, l’unico che ha provato a incidere: tutti gli altri assolutamente insufficienti. Abbiamo sofferto tantissimo la scelta del Sassuolo: 4-5-1 basso, strettissimo, con il mediano che scivolava sulla linea dei centrali. Hanno perso tempo, rallentato il ritmo, spezzato il gioco. Noi, due al massimo a muovere palla orizzontalmente, mai intensi, mai cattivi, mai capaci di andare ad aggredire davvero. Con questo quadro, il risultato non poteva che essere questo.»

È un episodio isolato o il sintomo di qualcosa di più profondo?
«È il terzo campanello in poco tempo. Cremona male, poi Milan bene, Udine male, Marsiglia bene, Sassuolo di nuovo male. Questa altalena non è più sostenibile. Una grande squadra non può vivere di picchi e cadute. Se tutta la squadra risponde così, il segnale è preoccupante: manca sintonia tra le parti – la squadra da una parte e la guida dall’altra.»

Hai insistito sulla continuità: quanto pesa il dato di classifica?
«13 punti in 11 partite sono un numero che parla da solo: così lotti per salvarti. E non dovrebbe essere questo il livello dell’Atalanta. In questo momento, più che guardare in alto, devi guardarti dietro: cinque o sei squadre alle spalle, non di più. Ed è inaccettabile per qualità di rosa e profondità della panchina.»

Quindi non è un tema di episodi, rigori, traverse…
«No. Io non giudico gli episodi, giudico le prestazioni complessive. E oggi la prestazione è stata brutta. Se continui a oscillare così, non è sfortuna: è assenza di continuità e di sincronizzazione tra ciò che chiede l’allenatore e ciò che produce la squadra. Non tutte le colpe sono di Juric, ma se devi dare una scossa, non puoi cambiare 22 giocatori: devi intervenire dove puoi.»

Cosa intendi per “intervenire”?
«Intendo dire che la sosta è il momento per riflettere seriamente. Perché da qui a gennaio si gioca ogni settimana, e poi diventa complicato fare scelte strutturali. La società dovrà decidere se proseguire su questa strada, assumendosi la responsabilità di dire che “abbiamo sbagliato tutto: l’anno scorso terzi solo per Gasperini, quest’anno rosa rinforzata ma da quindicesimo posto”, oppure se riconoscere che c’è una differenza di sintonia tra squadra e guida tecnica e provare a dare una scossa. È una scelta che spetta a Percassi: l’importante è che sia chiara e rapida.»

Chiudiamo sul piano tecnico: cos’ha fatto il Sassuolo meglio dell’Atalanta?
«Ha fatto una cosa semplice: linee corte, campo stretto, tempi spezzati. Con palla, verticalità essenziale. Senza palla, tutti dietro la linea, densità centrale, il mediano che si abbassava per fare densità sulle punte. Noi non abbiamo mai trovato il coraggio per alzare i giri, per rompere il giro palla e per attaccare con cattiveria gli spazi. È qui la differenza tra Marsiglia e oggi: la continuità emotiva. Ed è lì che questa Atalanta deve crescere, subito.»

Serina chiude con una frase che è un invito alla responsabilità di tutti: «Non si tratta di linciare nessuno, ma di prendere decisioni. Questa squadra ha qualità, ma senza continuità e senza sintonia non vai lontano. La sosta è il momento per scegliere la strada: proseguire così o dare una scossa. In ogni caso, serve chiarezza.»

ATALANTA-SASSUOLO 0-3 (p.t. 0-1)
29’ rig. e 66’ Berardi (S), 47’ Pinamonti (S).

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Sezione: Interviste / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 18:40
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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