Mai come oggi Maurizio Sarri si trova costretto a indossare i panni del tattico puro. L’emergenza infortuni e le assenze pesanti hanno obbligato il tecnico biancoceleste a rivedere le sue certezze. Alla vigilia della trasferta contro l’Atalanta, il “Comandante” è al lavoro su più fronti: tre moduli diversi, tre strade possibili per rimettere insieme una squadra che, numeri alla mano, ha bisogno di ritrovare equilibrio e certezze.

Chi si aspettava un Sarri rigido, legato al suo iconico 4-3-3, si è dovuto ricredere. In sei giornate di campionato - fai il punto in casa biancoceleste La Gazzetta dello Sport -, la Lazio ha già cambiato pelle tre volte – 4-3-3, 4-4-2 e 4-2-3-1 – mostrando una duttilità tattica che in passato sembrava lontana dal suo DNA. Ora potrebbe arrivare la quarta novità: un 4-4-1-1 studiato per contenere la forza della Dea e sfruttare al meglio il ritorno di Boulaye Dia, finalmente recuperato e di nuovo disponibile.

IL RITORNO ALLE ORIGINI: 4-3-3 - Il sistema di gioco più familiare, quello che rappresenta la firma stilistica del calcio sarriano, resta la prima opzione. Il 4-3-3 garantisce compattezza, pressing alto e meccanismi ben rodati. Dopo aver provato il doppio centravanti nelle ultime due uscite (sei gol segnati ma altrettanti rischi in difesa), l’allenatore potrebbe tornare all’antico per ritrovare equilibrio.

Davanti a Provedel, la linea è fatta: Marusic – recuperato – agirà a destra, con Gila, Romagnoli e Tavares a completare il reparto. A centrocampo spazio al trio Guendouzi-Cataldi-Basic, con Vecino non ancora al top della condizione. In attacco, il tridente sarebbe formato da Cancellieri a destra, Dia al centro e Pedro sul lato mancino.
Un modulo classico, ma sicuro, che potrebbe aiutare la squadra a ritrovare compattezza dopo due gare in cui i biancocelesti hanno mostrato troppe crepe in fase di non possesso.

NUOVA ROTTA: 4-4-1-1 - L’opzione più intrigante e, allo stesso tempo, più rischiosa. Il 4-4-1-1 rappresenterebbe un esperimento inedito per la Lazio targata Sarri: un sistema più accorto, pensato per contenere la spinta offensiva dell’Atalanta e coprire meglio le corsie laterali.
La mediana vedrebbe Cancellieri e Basic sugli esterni, con Guendouzi e Cataldi in cabina di regia. Dietro alla punta Dia, il ruolo di raccordo spetterebbe a Pedro o, in alternativa, a Noslin, pronto a entrare nella ripresa. L’idea ha un suo fascino, ma anche due controindicazioni: la squadra non ha mai utilizzato questo schema e rischierebbe di abbassarsi troppo, perdendo il controllo del centrocampo. Tuttavia, per un campo complicato come la New Balance Arena, un assetto più prudente non è da escludere.

EQUILIBRI E RISCHI: 4-2-3-1 - Il terzo scenario, già testato contro il Torino, è il 4-2-3-1. Con Guendouzi e Cataldi in mediana e un terzetto di trequartisti – Cancellieri, Pedro e Basic – a supporto di Dia, la Lazio punterebbe su una maggiore presenza offensiva, ma con il rischio di lasciare troppi spazi dietro.

Il ritorno del senegalese consente a Sarri di avere finalmente un punto di riferimento stabile in avanti, ma la struttura del modulo potrebbe rivelarsi sbilanciata contro una squadra come l’Atalanta, abituata a giocare a ritmi alti e a occupare costantemente la metà campo avversaria.

IL DILEMMA DEL COMANDANTE – Scegliere non sarà semplice. Ogni opzione porta con sé vantaggi e insidie: il 4-3-3 offre solidità e certezze, il 4-4-1-1 prudenza e compattezza, il 4-2-3-1 estro e imprevedibilità. La vera novità è però un’altra: Sarri ha imparato a essere flessibile, a non rinunciare all’identità ma a modellarla sulle esigenze del momento. Un’evoluzione tattica che, se confermata, potrebbe rappresentare la chiave per superare le difficoltà e ritrovare continuità.

VERSO BERGAMO, CON DIA AL COMANDO – La buona notizia è che Boulaye Dia ha recuperato e sarà in campo dal primo minuto: un’arma preziosa per una squadra che, senza di lui, ha spesso faticato a concretizzare la mole di gioco prodotta. L’attaccante senegalese sarà il terminale di un sistema in evoluzione, pronto a cambiare volto anche a partita in corso.

Sarà dunque una Lazio a mille facce quella che salirà a Bergamo, costretta a reinventarsi per superare limiti e assenze. E il Comandante, questa volta, non si affiderà solo al suo dogma: userà l’arte della flessibilità per restare in scia alla corsa europea.

Sezione: L'avversario / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 08:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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