A volte il destino ti mette davanti il momento che può cambiare una carriera. Per Roberto Piccoli, domenica sera a San Siro potrebbe essere proprio così. La sua settimana è già speciale – la prima convocazione e l’esordio in Nazionale con l’Italia di Gattuso – ma il palcoscenico contro il Milan promette emozioni ancora più grandi. Sarà la nona volta in cui sfida i rossoneri, la squadra che in carriera ha incrociato più di ogni altra senza mai riuscire a segnare. Ora, con la maglia della Fiorentina, cerca la svolta.
IL DUBBIO KEAN E LE MOSSE DI PIOLI – Dall’altra parte c’è l’incognita Moise Kean. La distorsione alla caviglia, pur senza lesioni, lo tiene ai box da giorni e il suo recupero resta un’incognita. Il giocatore spinge per tornare, ma la società e Stefano Pioli non intendono correre rischi. Il tecnico, che conosce bene le dinamiche di un gruppo in costruzione, sa che forzare i tempi sarebbe un errore. La Fiorentina, stavolta, può permetterselo - scrive La Gazzetta dello Sport -: si è tutelata con l’acquisto di Piccoli, un attaccante dal profilo simile per caratteristiche ma con margini di crescita enormi. Se Kean dovesse dare forfait, toccherà all’ex Cagliari guidare l’attacco viola. Per lui sarebbe la prima da titolare in Serie A senza Kean al fianco, dopo le due apparizioni in coppia contro Torino e Como.
UN INVESTIMENTO DA 25 MILIONI – La società viola su Piccoli ha puntato forte: 25 milioni più 2 di bonus per portarlo a Firenze. Un segnale chiaro, che testimonia quanto la dirigenza creda in lui. Finora ha segnato solo in Conference League, all’esordio europeo contro il Sigma Olomouc, mentre in campionato si è fermato a una traversa contro la Roma. Ma le prestazioni, più che le cifre, hanno convinto Pioli. Piccoli, raccontano a Firenze, è uno che in allenamento «va sempre a mille». Ossessionato dal migliorarsi, concentrato e silenzioso, lavora con metodo per sfruttare ogni dettaglio. Ora sente che il suo momento è arrivato.
UNA SQUADRA IN CERCA DI RISPOSTE – La Fiorentina, reduce da un avvio difficile, ha bisogno di ritrovare fiducia e punti. In sei giornate sono arrivati solo tre punti, troppo pochi per una squadra costruita per restare in zona europea. In questo contesto, il Milan rappresenta una prova durissima ma anche una grande opportunità. I rossoneri hanno subito appena tre gol nelle prime sei partite, ma Piccoli non sembra spaventato: affrontare la difesa meno perforata del campionato può diventare la spinta che lo consacra definitivamente.
Pioli, dal canto suo, prepara un piano tattico per sorprendere. Potrebbe optare per un modulo più compatto, rinunciando a un esterno puro per favorire la profondità di Piccoli. Tutto dipenderà dalle condizioni di Kean, ma la sensazione è che l’ex Cagliari sia destinato a prendersi la scena.
IL PESO DELL’AZZURRO – L’esordio con la Nazionale di Gattuso ha dato a Piccoli una scarica di fiducia enorme. Dopo anni di prestiti e tappe intermedie, il ragazzo di Bergamo ha finalmente trovato stabilità e continuità. «Lavorare con lui è un piacere – raccontano dallo staff azzurro – perché non si risparmia mai». In Italia e a Firenze lo descrivono come un centravanti moderno, capace di unire forza fisica e sensibilità tecnica, ma soprattutto dotato di una mentalità da professionista navigato. Il suo legame con Pioli, nato anche da una passione comune per il ciclismo, è uno dei segreti di questo percorso di crescita. «È un allenatore che ti fa migliorare giorno dopo giorno – avrebbe confidato a chi gli è vicino – e sa toccare le corde giuste».
SAN SIRO, LA PROVA DEL NOVE – San Siro sarà la prova della verità. Lì dove non ha mai segnato, Piccoli vuole cambiare la storia. Le statistiche raccontano otto presenze e 477 minuti contro il Milan in Serie A, ma nessuna rete. Ora sogna di cancellare quel dato, con una prestazione da protagonista. Pioli ci pensa, la Fiorentina ci spera, lui si prepara. Dopo l’azzurro, adesso è il momento di tingere di viola anche la Scala del calcio.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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