Un infortunio al debutto e le lacrime, non solo per il dolore ma per la paura di ricadere nell’incertezza. Eppure, da quell’episodio è nata la nuova sfida di Roberto Gagliardini, che a Verona ha trovato la dimensione giusta per ricominciare. «In quel momento mi sono passate davanti tante cose – ha raccontato a La Gazzetta dello Sport –. Quest’estate non è stato facile: allenarsi da solo, non trovare squadra, convivere con i dubbi. Ma ora sono in una piazza ambiziosa che sento mia. Verona è come Bergamo: tifosi caldi, passione autentica. Chi nasce qui tifa Hellas, proprio come chi nasce a Bergamo tifa Atalanta».

I MESI PIÙ DIFFICILI – Dopo l’addio all’Inter, Gagliardini ha vissuto settimane di attesa e silenzi: «Ho 31 anni, non ho mai pensato di smettere, ma ho riflettuto molto. In Serie A c’era poco spazio, in B le liste erano piene, all’estero sarebbe stato complicato per la famiglia. Ti chiedi: dove iscrivo i miei figli? Che futuro gli do? Poi è arrivata la chiamata del Verona e non ho avuto dubbi».

LA SQUADRA – I punti non sono ancora tanti, ma le sensazioni sì: «Sento che la squadra c’è, gioca e crea. Gli attaccanti devono essere lasciati tranquilli, perché stanno lavorando bene. Giovane, Orban, Sarr e Mosquera danno tanto anche in fase difensiva. Non è solo questione di gol: dobbiamo migliorare nei dettagli e far girare gli episodi a nostro favore».

ZANETTI E LA SOCIETÀ – Parole di stima per il tecnico e la dirigenza: «Mister Zanetti è molto intelligente, capisce i momenti e sa come parlare ai giocatori. Anche in inglese riesce sempre a farsi capire. Poi ci sono il ds Sogliano, vero architetto della squadra, e il presidente Zanzi, sempre presente e vicino al gruppo: la sua passione è contagiosa».

I MODELLI E LA MATURITÀ – In carriera, Gagliardini ha incrociato grandi campioni, ma due figure lo hanno segnato: «Handanovic, per il carisma, e Sinner, per la mentalità. È diventato un idolo per me: con lavoro e umiltà ha raggiunto qualcosa di straordinario. Non seguivo molto il tennis, ora grazie a lui sono un super appassionato».

OLTRE IL CALCIO – Lontano dai riflettori, Gagliardini ha scelto di vivere con sobrietà: «Non sono più sui social da due anni. Scelta azzeccata». E con la moglie continua a impegnarsi nel sociale: «Sosteniamo la onlus Insuperabili. Abbiamo aperto una sede a Dalmine, il nostro paese, per aiutare ragazzi con disabilità. È una cosa che ci riempie d’orgoglio».

In campo o fuori, Roberto Gagliardini ha imparato a trasformare le cadute in ripartenze. Verona oggi è il suo nuovo inizio: «Qui ho ritrovato casa, entusiasmo e voglia di dimostrare chi sono davvero».

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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