Alla vigilia di Juventus-Atalanta, quinta giornata di Serie A, Ivan Juric ha parlato nella sala conferenze del Centro Bortolotti di Zingonia. Di fronte a un ciclo ravvicinato (Juve, Bruges, Como) il tecnico ha indicato la rotta: massima attenzione ai dettagli, umiltà competitiva, valorizzazione di un gruppo che sta crescendo nonostante le assenze. Dal recupero di De Ketelaere alla conferma del classe 2007 Ahanor, fino al percorso di Lookman e alla gestione delle rotazioni: ecco la sua lettura, lucida e pragmatica. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Domani sfida un connazionale che conosce bene: numeri simili, idee differenti. Che partita si aspetta contro la Juventus di Tudor?
«Affrontiamo una squadra molto forte, con tante scelte in ogni reparto. Il sistema può sembrare simile, ma i concetti hanno sfumature proprie. In estate, nell’amichevole a Bergamo, l’intensità era già da partita vera: loro hanno qualità importanti. Per noi significherà attenzione massima, pochi errori e ricerca del massimo possibile».

Il punto sugli infortunati, anche in ottica Bruges: chi recupera ora e chi potrebbe rientrare martedì?
«Andiamo giorno per giorno, monitorando i progressi. Per Torino avremo De Ketelaere. Per gli altri serviranno ancora verifiche: domenica sono previste visite per capire chi potrà rientrare martedì. Ederson è in una fase diversa: sta finendo la riabilitazione, ha ripreso a lavorare con noi e credo possa essere convocabile per il Bruges. Hien, Scalvini e Zalewski restano da valutare più avanti».

Emergenza dietro: De Roon arretrato o fiducia ad Ahanor dal 1’?
«Confermeremo Honest Ahanor in quella posizione. A Torino ha giocato con grande attenzione: per un difensore di 17 anni non è scontato. Proseguiamo su questa strada per non stravolgere altri equilibri di squadra».

Lookman è tornato in campo: quando lo rivedremo dall’inizio?
«Dopo un periodo di lavoro a parte e con la Primavera deve ritrovare la miglior condizione. Si sta allenando bene: aumenteremo i minuti con gradualità, fino a riportarlo in pieno regime».

Rotazioni: come gestirà il trittico Juve-Bruges-Como?
«Dietro siamo contati, lì c’è meno margine. In mezzo e davanti invece ho più opzioni, anche se l’assenza di Zalewski toglie una soluzione sulle fasce. I quinti e gli attaccanti devono essere sempre freschi: sono ruoli che chiedono gamba e intensità. L’obiettivo è farli rendere al massimo quando tocca a loro».

E' soddisfatto della mentalità mostrata nelle prime quattro giornate?
«La gara di Pisa mi brucia perché, per quanto visto, meritavamo di più: contro una squadra solida abbiamo lasciato punti. Nelle ultime due di campionato, però, abbiamo fatto ottime prestazioni e ci siamo sbloccati in attacco. Dobbiamo proseguire su quel ritmo».

Quella con la Juve può essere letta come sfida “da Champions”?
«No: il nostro ciclo è diverso e va affrontato con grandissima umiltà. La Juve ha molte soluzioni in attacco, a centrocampo e dietro. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, partita per partita, senza proclami».

Kamaldeen, Samardzic e Sulemana hanno risposto bene a Torino: sono più di semplici alternative?
«Sì. Hanno fatto tutti e tre una grandissima partita, frutto di un periodo di lavoro serio in attesa dell’occasione. Samardzic non solo per tecnica e qualità, ma anche per corsa: dà sostanza in mezzo. In questo momento stanno bene e lo si è visto».

Capitolo Scamacca: tempi?
«Non posso dare una data, non sarebbe corretto. Con un’infiammazione bisogna seguire step prudenti: puoi sentirti bene e poi fermarti di nuovo».

Il ruolo di Daniel Maldini nelle prossime due gare?
«Ha qualità importanti — velocità, tiro — ma deve completarsi in alcuni aspetti per sfruttarle davvero. Il potenziale c’è, va portato al massimo con lavoro e continuità».

Su Carnesecchi, fin qui straordinario: è tra i migliori del momento?
«È un portiere di grandissimo talento, con ampi margini. Sta lavorando molto sui particolari e i progressi sono evidenti. Può crescere ancora tanto».

Quando tirerete le prime somme sugli obiettivi stagionali?
«Nessuna data fissata. Pianifichi e poi gli infortuni ti cambiano i piani in cinque minuti. Serve lucidità: partita per partita, senza mettere troppa pressione, cercando di tenere il gruppo in forma e di evitare ricadute».

Scamacca, dal punto di vista mentale, come sta vivendo lo stop?
«Non è semplice per lui: l’anno scorso rientrò e si fermò, quest’anno ha avuto subito un problema. Gli ho detto di tenere il sorriso, lavorare forte e guardare avanti. Ora lo vedo meglio di umore. L’augurio è recuperarlo presto, ma con cautela».

Il centrocampo bianconero (con Locatelli riferimento) impone raddoppi e letture: come si prepara la fase senza palla?
«La Juve ha tante soluzioni: trequartisti che dribblano e accelerano, punte centrali di spessore. Contenerli richiederà lavoro collettivo, raddoppi e grande equilibrio. Come ho detto, dovremo essere molto bravi sia in possesso che in fase difensiva».

Seconda gara di fila a Torino: che effetto le fa tornare? Che Juve si aspetta rispetto al passato?
«Non penso al contesto o alle emozioni personali. Sono focalizzato sui miei giocatori e sulla preparazione tattica della partita. Tutto il resto viene dopo».

Felice delle risposte di chi ha giocato meno (Zappacosta, Kamaldin, Samardzic) a Torino?
«Sì, perché sono entrati in un momento delicato in cui avevamo perso due giocatori in pochi minuti e hanno risposto benissimo. Il caso di Zappacosta dimostra che si è allenato forte anche quando non giocava: era pronto al momento giusto».

Come si contiene Yildiz, decisivo ad agosto? Marcatura speciale?
«All’andata ha fatto la differenza: nell’1 contro 1 e col tiro. È un giocatore completo e spettacolare. Serve un marcatore attento da quella parte e raddoppi dei centrocampisti: su profili così devi fare il massimo di squadra».

Krstovic dopo il gol: dove può arrivare?
«Non pensiamo a “repliche” di stagioni altrui: gli chiediamo il massimo ogni giorno. Ha una voglia di lavorare incredibile, cura i dettagli dei movimenti che gli proponiamo e cerca di metterli in pratica subito. Quando sbaglia se ne rende conto e corregge. Ha fame e mentalità: può fare una bella stagione».

Riproporrà il tridente visto a Torino o vede Pasalic in quel ruolo? E Lookman-CDK?
«Ora ho sia Lookman sia De Ketelaere. Tendenzialmente, per questa partita, penso a tre attaccanti puri più che a Mario in quella posizione. Decideremo nelle ultime ore, ma l’idea è puntare su giocatori d’attacco».

Uno sguardo lucido, poche parole, molti fatti: Juric porta allo Stadium un’Atalanta corta, umile e ambiziosa, con la fermezza di chi crede nel lavoro quotidiano. Tra giovani responsabilizzati, rientri scaglionati e scelte ponderate, la Dea si prepara a guadagnare «ogni metro» con organizzazione e coraggio.

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Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 15:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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