Mica male Tigre. Mettendosi alle spalle la Plaza de Mayo, la Buenos Aires propriamente detta, la sua congestione, il traffico umano e rumoroso, accompagnato da voci col volume italico ma più creativo, qualche volta sbucano posti in cui è la serenità a farla da padrone. Esci dalla stazione, vedi il fiume, ti avvicini e tutto sembra meno caotico.“Espectacular”, condisce con la solita grandeur il porteno (i francesi saranno pure gli americani del mondo ma l’abitante di Buenos Aires, li supera tutti per egocentrismo, dove l’io è la propria città). Io resto al mica male. Soprattutto si nota una tranquillità, in questa zona nord, certamente non consueta, a meno che ci si avvicini al “José Dellagiovanna”, lo stadio che prende il nome dal fondatore del Club Atletico Tigre. Lì, l’anima futbolistica prende il sopravvento.
Nella scorsa stagione la squadra ha giocato forse il miglior calcio d’Argentina, insieme a Huracan e Argentinos Juniors, ed è rimasta appiccicata per un lungo periodo alla testa della classifica, dove alla fine è svettato il Boca Juniors. La squadra di Diego Martinez è stata trascinata dalla coppia d’attacco formata dall’ex Inter Facundo Colidio, investimento oneroso della squadra nerazzurra che non ha però mai dato frutto, e da Mateo Retegui, che è un po’ un enfant du Pays, visto che in queste zone è nato ed era arrivato al Matador, nomignolo del club, in prestito dal Boca. Che lo ha svezzato nelle sue giovanili poi lo ha un po’ prestato in giro. Non certo un giocatore fine, ma uno che anno dopo anno era cresciuto, con una fame e una voglia che fanno ben sperare se guardi al suo futuro. Però, c’è un però grande, improvvisamente ha trovato la via del gol con una facilità impressionante. E’ lavoro, ma anche convinzione. Un lavoro di testa in cui certamente c’entra anche il padre di Retegui, El Chapa, monumento dell’hockey su prato, sport piuttosto diffuso in Argentina e con una sua dignità: non sono mancati tecnici che sono passati proprio da questa pratica al calcio (Ariel Holan, ex Independiente ora nel campionato messicano col Leon, l’esempio più noto), e Retegui senior era pronto a fare il grande balzo, come assistente di Carlitos Tevez al Rosario Central. Poi il rapporto si è rotto, e Carlos Retegui ha preferito continuare nella politica, dopo tanti anni di sport ad alto livello (dove ha coinvolto anche la figlia, Micaela, una delle Leonas, la seguitissima nazionale femminile di hockey su prato argentina).
Famiglia di sportivi, etica di rispetto per il gioco, impegno, maturazione: quando Roberto Mancini lo ha chiamato per la nazionale azzurra in tanti però si sono stupiti, a cominciare dal Mancio: “ non pensavo dicesse subito sì, credevo attendesse, e invece è stato entusiasta di venire con noi”. In ottica ricerca di un nuovo attaccante per la Nazionale, l’occhio lungo, e generalmente fine del nostro CT rappresentano davvero un motivo di speranza, unita alla voglia di migliorare di Retegui.
A chi storce il naso, qui dai noi, che trova la chiamata di un ragazzo non formato nel calcio italiano, una specie di lesa maestà verso la nostra storia (e sono più di quelli che si sentono, ahimé), tocca appunto richiamare la storia del calcio italiano. E torniamo a Tigre, in quella località che anni fa forse non era così amena come oggi. Il pastaio della zona aveva chiesto un aiuto a uno che aveva giocato, e perso, la finale mondiale del 1930, indossava la maglia argentina, e veniva battuto dall’Uruguay. A Tigre era andato a trovarlo Renato Cesarini, un genio del calcio nato a Senigallia che in Italia sarebbe tornato dopo aver contribuito a creare la Maquina del River Plate, una delle squadre più importanti della storia. Il Cè, quello della zona, punto di riferimento calcistico ma non solo dell’avvocato Gianni Agnelli (chi portava prima l’orologio sul polsino?) chiedeva al pastaio, Luis Monti, di farsi un giro in Italia, alla Juventus. A Torino sbarca in sovrappeso, ma sulle qualità calcistiche garantiva Cesarini, e i geni non sbagliano. Presto il campo gli avrebbe dato ragione, la squadra della famiglia Agnelli guidata da Carlo Carcano, uno dei primi grandi tecnici del nostro Paese, avrebbe vinto cinque titoli di seguito, come Monti protagonisti in quattro.
Poi, la Nazionale.
Vittorio Pozzo gli mette l’azzurro appena entra in peso forma. Con l'argentino, ex pastaio di Tigre, protagonista in campo l’Italia diventa per la prima volta campione d’Italia. Nella finale di Roma contro la Cecoslovacchia il gol che riacciuffa i rivali, prima del gol vittoria di Schiavio, è di “Mumo” Orsi, lui pure argentino di passaporto. La prima delle nostre quattro stelle che giustamente orgogliosi portiamo sul petto, è merito anche di chi in Italia non è nato ma ha scelto di rappresentarla con serietà e rispetto. Magari meglio di chi in questo Paese è nato. Anche perché figlio di una diaspora che l’Italia l'ha sempre amata, magari anche solo da lontano. Se vogliamo parlare della storia del nostro calcio, cominciamo da lì (nella speranza che Retegui ci dia una mano per farla risplendere).
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
Altre notizie - Altre news
Altre notizie
- 23:45 Lammers torna in patria: l'ex Atalanta, Empoli e Sampdoria si trasferisce al Twente
- 23:32 Primavera: superato 4-0 l’Amburgo
- 23:28 Monza, tutto fatto per Gollini: prestito dall'Atalanta con diritto di riscatto a 3 milioni
- 23:26 Cosenza, torna Simone Mazzocchi: prestito con obbligo dall'Atalanta
- 22:00 Udinese, si cerca l'accordo per Razvan Sava del Cluj. Ha giocato con Torino e Juventus a
- 21:07 Milan, prima seduta negli Stati Uniti in vista delle tre amichevoli
- 20:05 La Juve di Thiago Motta perde all’esordio: Vlahovic sbaglia un rigore
- 19:00 Esclusiva TAESCLUSIVA TA - Bergamo si prepara per la finale di Supercoppa Europea: l'iniziativa dell'Avv. Di Cintio
- 19:00 Napoli, Ostigard sempre più vicino al Rennes: ultimi dettagli praticamente sistemati. Il punto
- 18:32 Bonaventura approda all’Al Shabab: una nuova avventura in Arabia Saudita
- 18:00 Juventus, Giuntoli proverà a chiudere già oggi per Todibo. I dettagli della trattativa
- 17:00 Roma scatenata, dopo Soulè assalto a Dovbyk: offerto ingaggio da 3.5 milioni l'anno
- 16:51 Rinforzo in avanti per il settore giovanile: preso il 2008 serbo Kolakovic
- 16:30 Bonaventura all'Al Shabab: si stanno limando gli ultimi dettagli prima della fumata bianca
- 16:00 Lindstrom dal Napoli all'Everton, ecco il comunicato: "Vengo da un anno difficile"
- 15:30 Monza, la formula per Maldini: titolo definitivo, c'è la percentuale sulla futura rivendita
- 15:15 Supercoppa UEFA, sarà lo svizzero Scharer l'arbitro di Real Madrid-Atalanta
- 15:00 Venezia, colpo a centrocampo: visite mediche in corso per Alfred Duncan
- 14:56 I convocati in vista dell'AZ: out Miranchuk e Gollini. Resta a casa anche Zaniolo
- 14:16 La Fiorentina si assicura un talento per il futuro. Depositato il contratto del croato Boskovic
- 13:30 Hellas, nuova pretendente per Tchatchoua: è l'Olympique Lione, prima offerta rifiutata
- 13:00 Tesoretto Under 23. Da Mavididi a Soulè: la Juve ha incassato oltre 120 milioni
- 13:00 Oggi Calafiori diventerà il 3° giocatore italiano più pagato di sempre da un club di Premier
- 12:30 Gioventù bruciata: la Spagna vince con Yamal, le big italiane fanno cassa coi ragazzi
- 12:00 Fiorentina scatenata sul mercato: dopo Colpani ritorno di fiamma per Tessmann e nuovi contatti con la Juve...
- 11:37 Dea, non tutte le ciambelle riescono col buco. Chi vuole El Bilal Tourè e Bakker?
- 11:00 Un 'clone' di Angelino: chi è Samuel Dahl, il nuovo colpo a sorpresa della Roma
- 10:30 Colpani è della Fiorentina. Il talento del Monza già in città, oggi la firma
- 10:00 Soulè, il sogno Roma sta per diventare realtà. Definiti anche i dettagli contrattuali
- 09:35 Chiesa, Vlahovic, Soulè, Yildiz... Motta a 360°: "Ma non parlo di giocatori di altri..."
- 09:30 Da Galderisi a Muriel fino a... Miranchuk. Che lista di top (e flop) dalla Serie A all'MLS
- 09:00 La lezione di Corvino sul calciomercato riguarda anche i casi Chiesa, Osimhen, Abraham, Correa e non soltanto. Una sessione complicatissima per tutte le big
- 08:41 Calciomercato DeaLa Juve non molla la presa, l'Atalanta è un muro di gomma. Complicato l'affare Koopmeiners
- 08:29 Catania, Faggiano sul mercato: "Inglese? Non so perché sia uscito questo nome"
- 08:00 Tinti: "Scalvini vale 50-60 milioni. Bastoni? C'erano City e Real Madrid. Ma l'Inter..."
- 07:46 “Cantami, o Dea, dell’inizio di una nuova storia”, Lete e l’ampia pagina sulla rosea
- 07:38 Calciomercato DeaDjimsiti e Touré in partenza? Le trattative si scaldano, Oskarsson profilo in entrata
- 07:27 La speranza di Tuttosport in prima pagina: "Juve e Motta, fateci volare"
- 07:25 Koop-Todibo-Sancho, Il Corriere dello Sport apre: "Il Triplete di Thiago Motta alla Juve"
- 07:23 La Gazzetta dello Sport in apertura sui Giochi Olimpici: "Caccia all'oro"
- 05:00 PRIME PAGINE - Le aperture dei quotidiani sportivi di venerdì 26 luglio
- 01:00 Djimsiti verso il Qatar? I tifosi dell'Atalanta all'unanime dicono "No" sui Social
- 00:45 Calciomercato DeaDea, il punto sul mercato: Gollini e Miranchuk in uscita. Dal Qatar vogliono Djimsiti
- 00:15 Calciomercato DeaEl Bilal Tourè può già lasciare l'Atalanta: trattativa in corso con lo Stoccarda
- 00:15 Re Charles pronto a riconquistare la Dea, con Zaniolo concorrenza che stimola
- 00:15 Calciomercato DeaAg. Tullio Tinti: "Scalvini vale 50-60 milioni"
- 00:01 Champions League 2024/25: dal girone unico allo stop alle retrocessioni. Tutte le novità e l'intreccio col campionato dell'Atalanta
- 00:00 L’ad Percassi: "Atlanta su Miranchuk, confermo. Koopmeiners? Cessione non in programma"
- 00:00 VideoAtalanta annuncia e svela la nuova divisa, Lete nuovo main sponsor!