A tutto Djimsiti: "Albania tosta e senza limiti, come la mia Atalanta"

Sabato sera, l’Italia affronterà l’Albania nel loro debutto all'Europeo, e Berat Djimsiti, difensore centrale dell'Atalanta, è pronto a dare battaglia. Con uno sguardo deciso e parole ferme, Djimsiti sottolinea l'importanza della partita e l'intenzione della sua squadra di dimostrare il proprio valore. Il centrale si racconta a La Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com 

È vero che nello spogliatoio della vostra squadra si parla più italiano che albanese? 
"Non proprio. Solamente quando parla il mister usiamo l'italiano insieme all'inglese. Tra noi comunichiamo in albanese".

Lei è nato a Zurigo, ma si sente più italiano che svizzero?
"Non esageriamo. Diciamo che mi sento un po’ bergamasco, questo sì."

La presenza di dieci giocatori che hanno giocato in Italia è un vantaggio per voi?
"Non direi che sia un vantaggio. Quando affronti l'Italia non ci sono vantaggi, ma conoscere gli avversari può essere utile".

L'Italia è favorita sabato? 
"Sì, perché conosco la qualità tecnica della squadra, che ha vinto l'Europeo tre anni fa e ha dimostrato il suo valore anche nei club europei. Dopo il 2021 la Nazionale ha avuto alti e bassi, ma è sempre l’Italia e merita rispetto".

Sabato potremmo vedere un duello Djimsiti-Scamacca?
"Se giochiamo entrambi, potrebbe essere. Ma non sarà una sfida decisiva. Sono felice per la sua convocazione, la merita".

Preferirebbe evitare Scamacca rispetto a Retegui e Raspadori? 
"Non serve che lo dica io quanto è forte Gianluca: lo si è visto".

Essere un leader nell'Atalanta aiuta anche nell'Albania? 
"Più giochi e più esperienza accumuli, più cose porti in nazionale. Per me è bello aiutare i giovani come ai tempi hanno aiutato me."

Si sente nel momento migliore della sua carriera?
"Sono come l’Atalanta: non mi pongo limiti."

In campo in 54 partite su 56, non teme la stanchezza?
"Più giocavo, meglio stavo. Non mi sento stanco neanche un po’: anzi, mi sento benissimo".