Certe storie di calcio sono intrecciate da destini che sembrano scritti con largo anticipo, e quella di Enrico Delprato, capitano del Parma, ne è un esempio perfetto. Dalla lunga militanza nelle giovanili dell’Atalanta al presente con la fascia gialloblù al braccio, passando per un’estate segnata da un grave infortunio sul campo del Tardini, domani Enrico sfiderà il club che ha segnato il suo percorso di crescita. Una sfida che porta con sé emozioni, ricordi e ambizioni.
LA PARENTESI NERAZZURRA: TRA SCUDETTO PRIMAVERA E CHIAMATE DI GASP
Delprato ha passato 12 anni a Zingonia, crescendo tra i ranghi delle giovanili atalantine e mettendosi in luce per la sua duttilità e intelligenza tattica. «Enrico ha sempre saputo leggere il gioco con un attimo di anticipo», ricordano gli allenatori che lo hanno visto crescere. Capitano e campione d’Italia con la Primavera, è stato anche convocato da Gian Piero Gasperini in diverse occasioni, sfiorando l’esordio in prima squadra e partecipando alla finale di Coppa Italia del 2019. Nonostante il grande potenziale, la strada per Delprato si è spostata altrove.
IL VIAGGIO TRA SERIE B E CONSACRAZIONE A PARMA
Dopo aver lasciato l’Atalanta nel 2021 - scrive L'Eco di Bergamo -, Delprato ha intrapreso un percorso di crescita che lo ha portato prima al Livorno e poi al Parma. Con i ducali, ha trovato il suo ambiente ideale, disputando tre stagioni di grande sostanza in Serie B, segnando sei gol e guadagnandosi la fiducia del club. La fascia da capitano, ereditata da un’icona come Buffon, è stata il coronamento di un percorso di maturazione. «Essere capitano è un onore, ma anche una responsabilità enorme», afferma Enrico, sempre modesto e con i piedi per terra.
IL PRESENTE IN SERIE A: DUE GOL E TANTA DETERMINAZIONE
Il debutto in Serie A è stato all’altezza delle aspettative: Delprato ha già segnato due gol, entrambi contro squadre di peso come Udinese e Juventus, dimostrando la sua capacità di essere decisivo. Ma il giovane difensore non si limita ai numeri: il suo stile di gioco essenziale e la sua capacità di interpretare più ruoli lo rendono una risorsa preziosa per il Parma. «In campo cerco sempre di fare ciò che serve alla squadra», spiega Delprato, incarnando l’etica del lavoro che lo contraddistingue.
IL LEGAME CON LA NAZIONALE: SOGNO AZZURRO
Con un passato nelle selezioni giovanili azzurre, dall’Under 18 all’Under 21, Enrico non nasconde il desiderio di guadagnarsi una chiamata nella Nazionale maggiore. «La Nazionale è un obiettivo che tengo nel cuore, ma so che devo continuare a lavorare duramente per meritarmelo», confida. La sua esperienza con le giovanili, dove è stato spesso capitano, potrebbe essere un trampolino per un futuro in azzurro.
LA SFIDA AL TARDINI: TRA PASSATO E PRESENTE
Domani, al Tardini, l’Atalanta cercherà di proseguire il suo momento positivo dopo sei vittorie consecutive, ma troverà un Parma deciso a dare battaglia, guidato proprio da Delprato. Per il difensore, sarà un’occasione speciale: affrontare il club che lo ha formato e contro il quale tutto è iniziato, anche la sfortunata estate dell’infortunio di Scamacca. Ma Enrico, come sempre, guarda avanti: «Pensiamo al presente e a come migliorare ancora. Il passato serve per crescere, ma il futuro si costruisce ogni giorno».
Il ritorno al Tardini contro l’Atalanta è molto più di una semplice partita per Delprato. È un intreccio di ricordi, di rimpianti forse, ma soprattutto di ambizioni. Enrico ha dimostrato che il lavoro duro e la dedizione ripagano, e ora è pronto a scrivere nuovi capitoli della sua carriera. La sfida con la Dea sarà solo un’altra tappa di un viaggio ancora tutto da raccontare.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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